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Tarquinia, la stella della Tuscia: devi vederla almeno una volta nella vita, ecco perché

Veduta panoramica di Tarquinia – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Tarquinia, uno dei centri più importanti dell’Etruria, offre un notevole patrimonio artistico e archeologico

Nella Tuscia meridionale, in provincia di Viterbo, sorge Tarquinia, su un colle che regala una magnifica vista sulla valle del fiume Marta e sul mare. Già sul finire dell’età del Bronzo questo territorio era popolato, ma è dall’VIII secolo a.C. che la città cresce fino a diventare “la più ricca d’Etruria”, come scrisse Cicerone. Nei secoli seguenti si espande fino a dominare su un territorio che arriva al lago di Bolsena.

Dal 2004 Tarquinia è Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco per la Necropoli di Monterozzi, dove sono centinaia le tombe a tumulo con camere scavate nella roccia, internamente dipinte (di cui 22 visitabili). Si tratta del più grande sito di arte pittorica etrusca che ha anche un incommensurabile valore storico in quanto ci mostra uno spaccato di vita quotidiana degli Etruschi.

Nel periodo etrusco venne costruita la prima cinta muraria lunga 8 chilometri per difendere la città dagli attacchi di Roma da sud e dei Celti da nord, e un’altra cinta muraria venne costruita in seguito in periodo medievale.

Il borgo presenta caratteristiche medievali, con le sue torri d’avvistamento che spiccano tra le case del borgo. Oggi Tarquinia vanta ben 38 torri, tra cui il Torrione circolare detto di Matilde di Canossa (XV sec.), la Torre Draghi e quella del Magistrato del XII-XIII secolo, la Torre Portaia della Maddalena (detta Torre Dante) e la Torre Barucci.

Il Museo Archeologico Etrusco

Nel corso dei secoli furono costruiti palazzi e chiese di grande valore storico, che possiamo visitare nel centro storico del borgo. Il palazzo Vitelleschi – che risale alla fine del Quattrocento e caratterizzato dalla facciata gotico-rinascimentale – ospita il Museo Archeologico Nazionale Etrusco, dove tra i reperti potremo ammirare i sarcofagi del IV secolo a.C., alcuni dei quali scolpiti in marmo greco, nonché le ceramiche rinvenute nelle Necropoli, monete e gioielli d’oro.

I reperti più antichi risalgono al periodo intorno al IX–VIII secolo a.C.; qui troveremo anche gli affreschi originali trasferiti dalle tombe della Necropoli di Monterozzi e le ricostruzioni di tombe e sculture etrusche.

Tomba dei Leopardi (480-479 a.C.) nella necropoli etrusca di Monterozzi – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Cosa visitare nel centro storico di Tarquinia

Camminando per le vie del borgo incontriamo il Palazzo dei Priori (XII-XIII secolo) e il palazzo Comunale con la sala degli Affreschi, che raffigurano anche leggende e storie della città di Tarquinia e i re etruschi di Roma. Il Duomo risale al 1260, mentre la Chiesa di Santa Maria in Castello è ancora più antica (1121-1208) ed è un bell’esempio di arte romanica.

A un centinaio di metri si trova la Fontana Nova, con le arcate e la rupe tarquiniese, un punto panoramico. E poi la Chiesa della Santissima Annunziata – che si distingue per le architetture arabe e bizantine e per il capitello corinzio risalente al II secolo a.C. su cui poggia l’altare – e la Chiesa del Suffragio con i capitelli in stile ionico.