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Angelika Hutter, responsabile della strage di Santo Stefano di Cadore, verrà trasferita in una struttura psichiatrica

La tragedia stradale che ha sconvolto Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, vede un nuovo sviluppo. Angelika Hutter, la donna tedesca di 32 anni accusata di aver causato la morte di tre membri di una famiglia in una terribile collisione lo scorso anno, sarà trasferita in una struttura psichiatrica. Il collegio peritale ha preso questa decisione in seguito alla diagnosi della patologia di cui soffre l’indagata.

Il tragico evento che ha scosso Santo Stefano di Cadore

Il 6 luglio dell’anno passato, un’auto Audi A3 guidata da Angelika Hutter ha travolto una famiglia che passeggiava su un marciapiede a Santo Stefano di Cadore, dove si trovava per trascorrere le vacanze. L’incidente ha causato la morte di Mattia Antoniello, un bambino di soli due anni, del padre Marco e della nonna materna, Maria Grazia Zuin. Elena Potente, madre del piccolo e moglie di Marco, e suo padre Lucio Potente, sono stati gli unici a sopravvivere all’incidente. L’auto, che sembra fosse la casa temporanea di Hutter, ha colpito il marciapiede a una velocità di oltre 100 chilometri orari.

Le conseguenze dell’incidente e il silenzio di Angelika Hutter

Dopo l’incidente, Angelika Hutter non ha mai fornito spiegazioni sul tragico evento. Prima della strage, la donna era già stata segnalata alla polizia di Bolzano per possesso di oggetti potenzialmente pericolosi. Dal giorno dell’incidente, Hutter è stata detenuta nel carcere di Venezia, accusata di triplice omicidio stradale e lesioni stradali. Tuttavia, nei prossimi giorni, verrà trasferita in una struttura psichiatrica per curare la patologia di cui soffre.

Il trasferimento in una struttura psichiatrica e la reazione dei sopravvissuti

Il collegio dei periti ha deciso di trasferire Hutter in una struttura ospedaliera, ritenendo la donna incapace di intendere e di volere, con possibilità di recidiva. Nonostante le sue condizioni mentali, i periti hanno stabilito che sarà in grado di affrontare il processo. La notizia del suo trasferimento è stata accolta con dolore da Lucio Potente, che ha perso la moglie, il nipote e il genero in quell’incidente. “Non me la sento di parlare, scusatemi. Non è cattiveria, ma cercate di capire come posso sentirmi”, ha dichiarato Potente.