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Espulso tunisino che minacciava di far saltare in aria Roma

Misure di sicurezza nel centro di Roma (Immagine di repertorio)
Misure di sicurezza nel centro di Roma (Immagine di repertorio) – Roma.Cronacalive.it

“Minaccia concreta alla sicurezza dello Stato”: il 38enne, già condannato per violenza aggravata verso la moglie, è stato espulso ieri.

Un tunisino di 38 anni, residente a Salsomaggiore Terme, è stato espulso dall’Italia per motivi di sicurezza. L’uomo, che viveva nel nostro Paese da 23 anni con regolare permesso di soggiorno, è stato accusato di aver minacciato di far saltare in aria Roma perché, come affermava sui social, “quello che sta accadendo in medio-oriente, è colpa dell’Italia e dei Paesi europei più in generale”.

L’uomo, espulso con decreto del Ministro dell’Interno Piantedosi datato 29 dicembre scorso ha fatto rientro nel suo paese d’origine nella tarda serata di ieri su una nave salpata dal porto di Genova.

Le indagini

Secondo le indagini, il 38enne, già condannato per maltrattamenti e violenza aggravata nei confronti della moglie, aveva espresso in più occasioni la sua volontà di compiere un attentato terroristico.

L’accusa nei suoi confronti è di una “propensione verso posizioni religiose integraliste e oltranziste connotate da atteggiamenti di intolleranza verso le autorità italiane, da un forte risentimento antioccidentale e antisemita“. Le minacce del tunisino erano state registrate da diversi testimoni. In un’occasione, l’uomo aveva pronunciato frasi indicative di una visione estremista e violenta dell’Islam davanti a un funzionario della Prefettura, affermando che “ci sono sette paesi che dovrebbero sparire dalla terra”. In un’altra occasione, aveva minacciato un’assistente sociale del distretto di Fidenza e i carabinieri di Salsomaggiore Terme, affermando che avrebbe agito “secondo il Corano”.

Le indagini hanno anche permesso di evidenziare che il tunisino pubblicava sui social network contenuti inneggianti alla Jihad. In particolare, l’uomo citava l’organizzazione terroristica “Stato islamico”, definiva Israele “Stato teppista” e indicava l’Occidente come bersaglio. Inoltre, menzionava la stazione di Bologna, lasciando intendere di aver individuato un possibile obiettivo. Alla luce di questo e di una “mancanza totale di integrazione sociale e culturale, per il rifiuto dei valori portanti del paese ospitante”, il 38enne è stato espulso e i suoi comportamenti giudicati una “minaccia concreta, attuale e sufficientemente grave alla sicurezza dello Stato“, potendo lui “agevolare in vario modo organizzazione o attività terroristiche anche internazionali”.