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Un borgo misterioso tra i Castelli Romani: se lo trovi non lo lasci più

Uno scorcio del borgo di Nemi – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Nel Parco Regionale dei Castelli Romani fra i colli Albani sorge Nemi, affacciata sul lago vulcanico e immersa nel bosco, un tempo luogo sacro

Il borgo di Nemi ha tratti medievali e rinascimentali, ma la sua storia è molto più antica, come dimostrano i numerosi ritrovamenti archeologici. Storicamente infatti la zona era di grande importanza: qui sorgevano alcune ville aristocratiche romane e il Santuario di Diana Nemorense, dea dei boschi e dell’acqua, ma anche degli inferi, della Luna, del parto e della morte.

Oggi in piazza Roma una statua è dedicata proprio a Diana Nemorensis. Un’altra statua con forte valore simbolico è quella della Grande Madre Terra, concepita come omaggio alle divinità femminili venerate nel corso dei secoli in questi luoghi, come Diana Nemorense e la Madonna di Versacarro, la cui icona è conservata nel Santuario del Crocefisso.

Quasi un secolo fa vennero rinvenute nel lago di Nemi due imbarcazioni del I secolo d.C. fatte costruire dall’imperatore Caligola, che amava il lago di Nemi: una era la sua dimora galleggiante, l’altra un tempio dedicato alla dea egizia Iside.

Alle navi di Caligola è dedicato il Museo delle Navi Romane, che contiene reperti della zona, mentre le navi sono andate distrutte in un incendio. A Nemi troveremo anche una statua in bronzo che raffigura Caligola, mentre la Fontana della Medusa si ispira alla decorazione bronzea ritrovata sulle due navi di Caligola.

Un panorama suggestivo

Grazie alla posizione pittoresca del borgo, il lago e i boschi circostanti, Nemi attirò numerosi stranieri anche all’epoca del Grand Tour. Oggi è Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.

Nel punto più alto del borgo possiamo godere del panorama migliore dal Belvedere Ceyrat, che permette una bella vista del lago vulcanico e fino al mare. Da qui, in estate potremo ammirare il fenomeno delle “tre lune”, con la luna in cielo e il suo doppio riflesso nel mare e nel lago.

La statua della Grande Madre Terra con il panorama del lago di Nemi sullo sfondo – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Le fragole di Nemi, dal mito alla sagra

Nemi è rinomata per la Sagra delle Fragole e delle fragoline di bosco che si tiene ogni anno la prima domenica di giugno: per questa occasione vengono organizzate rievocazioni storiche, balli folcloristici e la sfilata delle “Fragolare” con il costume tradizionale, mentre i visitatori possono assaggiare gratuitamente le fragole coltivate sulle sponde del lago di Nemi. Le fragole di Nemi – simbolo del territorio nemorense – hanno un sapore intenso e vengono utilizzate in svariate preparazioni tipiche come dolci, tortine, confetture, il liquore fragolino e la birra.

Narra la leggenda che Venere pianse la morte di Adone e le sue lacrime mescolate al sangue di Adone si trasformarono in fragoline di bosco a forma di cuori rossi. La scultura di Nemi “La mano dei desideri” è legata proprio a questo mito: una mano sostiene una fragola a forma di cuore trafitta da una freccia – simbolo della dea Diana – e sull’altra mano è usanza appoggiare il viso per esprimere un desiderio.