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I borghi più affascinanti del Lazio: benvenuti nella “Città dei Ciclopi”

Veduta panoramica di Alatri – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Nel cuore della Ciociaria sorge la “Città dei Ciclopi”. È Alatri, una cittadina ricca d’arte e di storia, ma anche di misteri

Situata in provincia di Frosinone su una collina alle pendici dei Monti Ernici, confine naturale tra Lazio e Abruzzo, anticamente era chiamata Aletrium e fu uno dei principali centri del popolo italico degli Ernici.

Il soprannome di “Città dei Ciclopi” deriva da una ottimamente conservata acropoli preromana cinta dalle mura megalitiche – l’Acropoli della Civita – che rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura antica in Italia. Secondo un’antica leggenda romana Alatri era una delle “città ciclopiche” fondate nel XIII secolo a.C. dai diretti discendenti del dio Saturno, il mitico popolo dei Pelasgi.

L’Acropoli di Alatri si trova nel centro storico, sulla cima del colle ed è cinta dalle mura ciclopiche, costituite da strati di megaliti ad incastro. La datazione delle mura è controversa: secondo alcuni studiosi sono di origine ernica, secondo altri risalgono al VI secolo a.C., altri ancora collocano la costruzione a quattro secoli prima, ma c’è anche chi le data al IV-III secolo a.C.

Ma i misteri non finiscono qui. Secondo alcune ipotesi archeoastronomiche, il perimetro della fortificazione ricalcherebbe il disegno che la costellazione dei Gemelli traccia nel cielo durante il solstizio d’estate. Inoltre il bassorilievo sulla pietra angolare alla base del versante sud-orientale rappresenterebbe il Sole che sorge da questo lato.

Le porte all’Acropoli tra record, simbologie e misteri

L’Acropoli ha due porte d’ingresso, la Porta Maggiore e la Porta Minore, detta anche Porta dei Falli o della Fertilità. A sud delle mura troveremo la Porta Maggiore – che immette in una galleria a dolmen lunga 11 metri – con un architrave monolitico di 27 tonnellate, superato in Europa soltanto dalla Porta dei Leoni di Micene.

La Porta Minore a nord immette in un corridoio coperto con monoliti, similmente a quanto accade soltanto all’interno della piramide di Menfi in Egitto. Il corridoio viene attraversato dal Sole durante gli equinozi, fenomeno che rappresenta simbolicamente la fertilità. Questa porta viene chiamata anche Porta dei Falli per le incisioni che la sovrastano, che sono proprio tre falli, simbolo di fertilità.

Una delle porte di accesso all’Acropoli della Civita attraverso le antiche mura ciclopiche – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Cosa vedere ad Alatri

Ad Alatri non troveremo soltanto monumenti arcaici, ma un notevole patrimonio architettonico e artistico dei secoli più recenti. Sulla sommità dell’acropoli – sui resti di un tempio dedicato a Saturno – sorge la medioevale Basilica concattedrale dedicata a San Paolo apostolo. In Piazza Santa Maria Maggiore – fulcro culturale di Alatri – troviamo il Palazzo Comunale, la chiesa collegiata romanico-gotica di Santa Maria Maggiore (anch’essa edificata sulle rovine di un tempio pagano), la chiesa degli Scolopi e il Palazzo Conti Gentili, con la grande meridiana sulla facciata; e poi la Fontana Pia e le chiese medievali di San Benedetto e di San Silvestro, della fine del X secolo, una delle più antiche di Alatri.

Inoltre nella chiesa di San Francesco è conservato un mantello che sarebbe appartenuto a san Francesco d’Assisi. Il romanico Palazzo del Cardinale Gottifredo è invece oggi sede del Museo Civico Archeologico. Non dimentichiamoci infine di passeggiare semplicemente e senza fretta tra i pittoreschi vicoli medievali della parte antica di Alatri, per immergerci in un’atmosfera unica e suggestiva.