Per entrare devi gettarti nelle fauci spalancate di un mostro: il palazzetto di via Gregoriana
Per entrare è necessario gettarsi nelle fauci spalancate di un mostro minaccioso: la casa spaventosa è in pieno centro a Roma
Chi passeggia in via Gregoriana – a pochi passi da Trinità dei Monti – non può non notare che la porta di ingresso del civico 30 è l’enorme bocca di un mostro con gli occhi sbarrati, le sopracciglia aggrottate e il naso arricciato, mentre le due finestre accanto sono altrettante bocche spalancate di due creature mostruose più piccole.
È Palazzo Zuccari, realizzato alla fine del Cinquecento dal pittore manierista e critico d’arte Federico Zuccari, che ne fece la sua dimora. Zuccari aveva acquisito notevole fama dopo aver realizzato gli affreschi della cupola di Santa Maria del Fiore a Firenze e sfruttò tutto il suo estro per costruire questo palazzo, ispirandosi al Bosco Sacro di Bomarzo – alle porte di Viterbo – che lo aveva affascinato per le sue sculture surreali ed enigmatiche.
Le spaventose bocche delle porte e delle finestre di Palazzo Zuccari caratterizzano ancora oggi uno degli edifici più insoliti della Capitale, dove è più conosciuto come palazzo del mostri o casa dei mostri: per entrare bisogna letteralmente attraversare la mostruosa bocca del portone, che sembra inghiottire tutti coloro che la oltrepassano.
Costruito nel tardo Cinquecento, il palazzetto dei mostri è caratterizzato da un’architettura manierista con disegni bizzarri e creature irreali. Dal punto di vista decorativo infatti il manierismo riportò in auge come soggetto pittorico le grottesche – tipiche dell’età romana – incentrate su rappresentazioni fantastiche e irrazionali; palazzo Zuccari e il giardino Orsini a Bomarzo sono tra i pochi esempi architettonici a soggetto “grottesche”.
Il progetto originario
Palazzo Zuccari era originariamente concepito con tre corpi principali: lo studio su piazza Trinità dei Monti, la parte residenziale con facciata principale su via Sistina e il giardino con ingresso da via Gregoriana.
L’interno si caratterizza per vari affreschi sontuosi realizzati dallo stesso Zuccari: “Ercole al bivio tra il vizio e al virtù”, la “Gloria dell’artista nella sala”, la “Coppia Zuccari benedetta dall’Angelo Custode” nella Sala degli Sposi, oltre ad allegorie dell’arte e delle scienze nella Sala del Disegno.
Il destino di Palazzo Zuccari
Nel corso del tempo la casa dei mostri ebbe diversi proprietari, che vi apportarono via via alcune modifiche. Oltre alla costruzione di altri due piani, la Regina di Polonia fece costruire un portico a sei colonne lungo la facciata. Fu un punto di riferimento per molti artisti, finché nel 1756 venne ceduto alle suore che lo trasformarono in una scuola. In seguito D’Annunzio celebrò il palazzo dei mostri nel suo romanzo Il piacere.
Nel 1904 Palazzo Zuccari venne acquistato da Henriette Hertz che fece costruire un edifico a tre piani al posto del giardino. Proprio in questo edificio a tre piani sorge attualmente la Biblioteca Hertziana – riservata a ricercatori e studiosi con un dottorato in storia dell’arte o in architettura – che ospita libri d’arte e storia dell’arte. Si può dire quindi che oggi Palazzo Zuccari si sia riavvicinato un po’ di più ai desideri del suo creatore: destinarlo agli artisti.