Studente americano trovato morto in Vaticano: il mistero del presunto suicidio
La morte di un giovane studente americano di 20 anni, avvenuta il 27 giugno scorso nel bagno di una struttura vaticana a Roma, rimane avvolta dal mistero sulla morte. Il giovane è stato trovato impiccato con il cavo dello smartphone allo sciacquone del water, sollevando dubbi sulla natura del suo decesso. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, poiché i dettagli del presunto suicidio non sembrano convincere pienamente le autorità.
Ultima telefonata e entusiasmo per Roma
Le perplessità del giudice inquirente derivano da diversi elementi, tra cui l’ultima telefonata del giovane alla madre la sera prima della tragedia. Durante la chiamata, il ragazzo avrebbe espresso entusiasmo per trovarsi a Roma e il desiderio di rimanervi. Anche le circostanze del ritrovamento del corpo sollevano interrogativi, poiché il giovane è stato trovato con i piedi a terra, suggerendo una dinamica poco chiara. Le indagini della Polizia di Stato sono ancora in corso per fare luce su questa vicenda.
Indagini sulle ultime ore di vita
Le autorità stanno cercando di ricostruire gli ultimi momenti di vita del giovane studente. L’unica testimonianza disponibile proviene dai suoi coinquilini, che hanno raccontato di presunte avances ricevute la sera precedente alla scoperta del cadavere. Questa versione è stata contestata dalla famiglia, che nega di aver avuto segnali sull’orientamento sessuale del ragazzo. I compagni di stanza hanno deciso di allontanarsi dalla camera quella notte e di tornarci solo la mattina successiva, quando hanno fatto la macabra scoperta. Il cadavere è stato trovato da un addetto alle pulizie, su segnalazione di un docente che aveva notato l’assenza dello studente in classe.