Riforma della sanità italiana: novità e incertezze in arrivo
Una riforma nel settore della sanità italiana è attualmente in fase di valutazione da parte del Consiglio dei ministri, generando già dibattiti e incertezze tra le Regioni. Durante l’ultima riunione del Consiglio dei ministri, è stato discusso il tema dell’assunzione del personale sanitario, attualmente insufficiente rispetto alle esigenze del Paese, e la questione delle liste d’attesa. Questi due punti cruciali richiedono una copertura finanziaria che verrà definita nelle prossime ore, considerando le risorse effettive disponibili.
Schillaci anticipa misure operative a seguito del Consiglio dei ministri
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha suggerito la possibile attuazione di alcune misure relative al sistema sanitario già dopo il recente Consiglio dei ministri. Dalle discussioni tra i tecnici ministeriali e le Regioni è emersa la necessità di emanare due provvedimenti per attuare la riforma: un decreto legge e un disegno di legge. Quest’ultimo conterrà gli aspetti più pratici della riforma, come la copertura finanziaria per le nuove misure, tra cui l’incremento del personale sanitario e le risorse per affrontare le liste d’attesa.
Possibile “privatizzazione” del settore sanitario e proposte in discussione
Le modalità di copertura finanziaria per i due provvedimenti non sono ancora chiare. Si ipotizza una sorta di “privatizzazione” del settore, tuttavia i dettagli non sono definiti. Tra le proposte in discussione vi è l’istituzione di un Cup unico nazionale per le prenotazioni e il potenziamento dei poteri di Agenas, un organismo di controllo sull’assistenza sanitaria.
Monitoraggio delle liste d’attesa e obblighi previsti dal decreto legge
Il decreto legge in fase di approvazione prevede che il monitoraggio delle liste d’attesa sia affidato ad Agenas. Inoltre, si stabilisce l’obbligo di un Cup unico regionale o infraregionale per tutte le prestazioni sanitarie pubbliche e private convenzionate. Il decreto sancisce la nullità dei contratti con le strutture private non conformi ai Cup pubblici.
Schillaci e le criticità della riforma: mancanza di fondi e personale
Il Ministro della Salute Schillaci definisce l’attuale processo come “epocale” per il settore sanitario italiano. Tuttavia, emergono criticità evidenziate da esponenti come Vincenzo De Luca, che denuncia la mancanza di fondi significativi per affrontare le liste d’attesa e garantire il personale necessario. Anche Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, sottolinea la necessità di nuove strutture e un sistema di monitoraggio più efficace.
Obiettivo della riforma: migliorare le prestazioni sanitarie per i cittadini
Il fine ultimo della riforma è garantire ai cittadini prestazioni sanitarie di qualità nei tempi previsti. In caso di ritardi, le aziende sanitarie dovranno garantire la prestazione in intramoenia o tramite strutture private convenzionate. Le modalità precise saranno definite entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto.