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Assoluzione per infermità mentale: il caso della mamma che ha ucciso il figlio di due anni

Un giudice a Napoli ha emesso una sentenza che ha lasciato molti presenti all’interno dell’Aula della Corte d’Assise perplessi. La donna, identificata con le iniziali AG, è stata assolta dall’accusa di aver ucciso suo figlio di due anni. Il tragico evento è avvenuto a Torre del Greco e secondo il Tribunale di Napoli, l’infanticidio è stato commesso a causa dei problemi mentali della madre, che al momento non era in grado di intendere e volere.

Un gesto impulsivo e tragico

La tragedia si è consumata all’inizio del 2022, quando la donna ha deciso di porre fine alla vita del piccolo Francesco. Le perizie effettuate hanno confermato che la madre non era pienamente cosciente delle proprie azioni in quel momento e che non c’era premeditazione nell’atto commesso.

La reazione del marito e le parole scioccanti

La sentenza ha scatenato la rabbia del marito della donna, padre del bambino ucciso. In tribunale, visibilmente sconvolto, avrebbe urlato frasi di condanna nei confronti della moglie, definendola “assassina” e augurandole il male. Le sue parole esprimono la profonda delusione per una sentenza che, a suo parere, non ha reso giustizia al loro bambino.

Il ricovero in una clinica psichiatrica

Pur essendo stata assolta, la madre è stata considerata pericolosa per l’incolumità pubblica a causa dei suoi gravi problemi mentali. Pertanto, il giudice ha deciso che dovrà rimanere in libertà vigilata e sarà ricoverata in una clinica psichiatrica per i prossimi quindici anni. Le motivazioni dettagliate della sentenza verranno rese note nei novanta giorni successivi.