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Sciopero taxi: protesta nazionale il 5 e 6 giugno 2024

Le sigle sindacali dei taxi hanno confermato un nuovo sciopero nazionale che si terrà il 5 e 6 giugno 2024. La decisione è stata presa a seguito della mancanza di confronto con il Governo e dell’assenza di azioni concrete per contrastare la presenza dei tassisti abusivi sul territorio italiano.

Una protesta attesa e motivata

Le organizzazioni sindacali dei tassisti hanno annunciato uno sciopero nazionale che coinvolgerà le giornate del 5 e 6 giugno 2024. Questa decisione è stata determinata dalla mancanza di dialogo con il Governo attuale, guidato da Giorgia Meloni, e dalla persistente presenza di tassisti abusivi, in particolare nelle città di Roma e Milano.

Le richieste dei sindacati

Le sigle sindacali coinvolte nella protesta includono Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn. Queste organizzazioni chiedono interventi concreti per contrastare il fenomeno dei tassisti abusivi, che operano illegalmente sul territorio nazionale.

La questione dei tassisti abusivi

Uno dei principali problemi sollevati dai tassisti regolari riguarda la presenza diffusa di tassisti abusivi, che ottengono licenze in modo non regolare e svolgono attività illegale, in particolare nelle grandi città come Roma e Milano. Questa situazione è stata portata all’attenzione del Governo, ma finora non sono stati presi provvedimenti efficaci per proteggere il lavoro dei tassisti regolari e contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore.

Le possibili soluzioni

Per risolvere la questione degli abusivi, oltre a interventi mirati contro di loro, potrebbe essere necessario un aumento delle licenze a disposizione dei tassisti regolari. Questo consentirebbe una maggiore presenza di tassisti regolari sulle strade delle grandi città e contribuirebbe a ridurre lo spazio operativo per i tassisti abusivi, che sfruttano la scarsità di taxi regolari per inserirsi illegalmente nel mercato.