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Indagine sulla morte di Roberta Bertacchi: nuovi dettagli emergono dalla perizia sul telefonino

Una nuova perizia sul telefonino della giovane Roberta Bertacchi, trovata impiccata sul balcone di casa a Casarano, ha portato alla luce dettagli che potrebbero rivoluzionare l’inchiesta in corso. La ragazza è stata ritrovata senza vita con una sciarpa della squadra di calcio locale, regalatale dal fidanzato, avvolta intorno al collo. La scoperta di conversazioni agitate e chiamate al 112 fanno pensare a un clima di tensione e disperazione che potrebbe aver portato al tragico epilogo.

Nuove rivelazioni dalla perizia sul telefonino di Roberta Bertacchi

La recente analisi del telefono cellulare di Roberta ha svelato dettagli inquietanti sulla sua vita privata. Le chat consultate dai periti evidenziano un rapporto burrascoso con il fidanzato, attualmente indagato per istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia. Le conversazioni riportano frequenti litigi e discussioni accese, gettando luce su una relazione segnata da tensioni e conflitti. Inoltre, emerge che la giovane avesse cercato aiuto chiamando il numero di emergenza due giorni prima di compiere il gesto estremo.

Il coinvolgimento del fidanzato e le nuove ipotesi investigative

Il fidanzato di Roberta, 36 anni, è attualmente detenuto in seguito a un’operazione antidroga condotta dai carabinieri. Le ultime scoperte sul suo coinvolgimento nella vicenda, tra cui la presunta istigazione al suicidio, gettano ulteriore ombra su un caso già complesso. La madre della giovane non ha mai accettato la tesi del suicidio, sostenuta anche dall’esame autoptico che ha confermato l’ipotesi di un gesto volontario.

Proseguono le indagini sull’istigazione al suicidio di Roberta Bertacchi

Roberta Bertacchi, trasferitasi da poco a Casarano per lavoro, è stata descritta come una ragazza determinata e indipendente. Tuttavia, il disordine trovato nella sua abitazione il giorno della tragedia potrebbe suggerire un momento di confusione e disperazione prima del gesto estremo. Gli inquirenti continuano a seguire la pista dell’istigazione al suicidio, supportata anche dalle testimonianze degli operatori del 118 che non hanno rilevato elementi che escludano questa ipotesi.