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Scoperti i complici nel pestaggio del nipote di Bud Spencer, Alessandro Pedersoli

Il mese scorso, sul Lungotevere delle Armi a Roma, Alessandro Pedersoli, nipote di Bud Spencer, è stato vittima di un brutale pestaggio a seguito di una lite per questioni legate al traffico. L’aggressione ha causato gravi ferite alla vittima, che è stata sottoposta a un intervento chirurgico per riparare la frattura del pavimento oculare e ha riportato la rottura di tre denti.

Primo arresto: un 21enne di Pomezia dietro le sbarre

La Polizia di Stato, in collaborazione con la Procura di Roma, ha condotto un’approfondita indagine che ha portato all’arresto di un 21enne residente a Pomezia, ritenuto l’autore materiale dell’aggressione. Dopo l’emissione della misura cautelare in carcere da parte del Giudice per le Indagini Preliminari, il giovane è stato posto dietro le sbarre.

Secondo arresto: un 20enne romano coinvolto come complice

Recenti sviluppi dell’indagine hanno condotto all’arresto di un 20enne romano, coinvolto come complice nell’aggressione a Alessandro Pedersoli. L’uomo è stato sottoposto alla Misura Cautelare Personale degli arresti domiciliari, con l’obbligo di portare il braccialetto elettronico.

Il ruolo del secondo arrestato nell’aggressione

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Polizia di Stato, il 20enne arrestato sarebbe stato presente all’interno dell’auto utilizzata per l’aggressione, guidata dal primo arrestato. Si ipotizza che abbia contribuito all’escalation di violenza con minacce e insulti, scatenando così il pestaggio che ha causato gravi conseguenze alla vittima.

È importante sottolineare che, in base al principio di presunzione di innocenza, l’indagato è considerato tale fino a una sentenza definitiva che accerti la sua colpevolezza.