La fine dell’Orange Football Club a Roma: un caso di morosità e chiusura
La recente chiusura dell’Orange Football Club a Roma ha segnato la fine di un’importante realtà sportiva nel cuore del Villaggio Olimpico. La società, celebre per i suoi campi da calcetto frequentati anche da personaggi famosi, ha dovuto abbassare i propri serranda a causa di pesanti debiti accumulati con il Comune di Roma.
Una storia di debiti e chiusura
L’Orange Football Club è stata costretta a chiudere definitivamente a causa di una situazione debitoria critica con l’Amministrazione comunale. La società sportiva, non riuscendo a saldare un mutuo di circa 5,4 milioni di euro, ha visto il Comune riprendere possesso del centro sportivo, mettendo fine a un’esperienza che aveva attirato l’attenzione di numerosi residenti e personaggi noti della zona.
Intervento della Polizia Locale e reazioni dell’Amministrazione
La decisione di chiudere l’Orange Football Club è stata eseguita dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, in seguito alle morosità accumulate e alla mancata regolarizzazione della situazione. Il Comune, tramite l’assessore Alessandro Onorato, ha sottolineato l’importanza di riprendere il controllo della struttura e ha annunciato nuove iniziative per gestirla in modo più efficiente e trasparente.
Le conseguenze per la struttura e la gestione futura
Con la chiusura dell’Orange Football Club, il Comune di Roma si trova ora a dover gestire la struttura sportiva nel Villaggio Olimpico in modo diretto. Dopo aver sgomberato il circolo sportivo, l’Assessore Onorato ha dichiarato l’intenzione di avviare un nuovo processo di assegnazione della concessione, garantendo una gestione più oculata e in linea con le normative vigenti.