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Sommozzatori di Marevivo Onlus riportano alla luce una massiccia presenza di rifiuti sul fondale del Lago di Bolsena

Un gruppo di sommozzatori volontari della fondazione Marevivo Onlus ha recentemente condotto un’importante operazione di pulizia sul fondale del Lago di Bolsena, nell’ambito dell’area archeologica subacquea della Provincia di Viterbo.

Sommozzatori al lavoro nel Lago di Bolsena

La squadra composta da cinquanta volontari, in collaborazione con il Comune e le autorità locali, ha dedicato ore di impegno per rimuovere una vasta quantità di rifiuti accumulatisi sul fondale del lago laziale. L’intervento è avvenuto all’interno del parco archeologico subacqueo, un sito di grande valore storico che purtroppo era stato deturpato dalla presenza di rifiuti vari.

La rimozione dei rifiuti e il coinvolgimento delle istituzioni

Secondo quanto riportato da La Repubblica, i sommozzatori hanno affrontato con coraggio l’operazione di pulizia, supportati dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale, dal Comune di Bolsena e dalla Protezione Civile. Grazie a questo sforzo congiunto, sono stati estratti dal fondale del lago ben 17 quintali di rifiuti, tra cui pneumatici, rottami metallici, reti da pesca e oggetti di uso comune come estintori e bombole del gas.

Risultati dell’operazione e prospettive future

L’enorme quantità di rifiuti rinvenuti sul fondo del Lago di Bolsena rappresentava una vera e propria discarica abusiva, compromettendo non solo l’aspetto estetico del lago ma anche l’ecosistema acquatico. Grazie all’impegno dei sommozzatori volontari di Marevivo Onlus, è stato possibile avviare un processo di riqualificazione dell’area, con la prospettiva di valorizzare il parco archeologico subacqueo e renderlo fruibile anche ai visitatori.

La Sovraintendenza sta valutando la realizzazione di un progetto di percorso subacqueo che consenta ai subacquei di esplorare il parco archeologico, includendo la visita a importanti reperti storici come il Gran Carro di Bolsena, risalente all’età del ferro in Italia centrale. Questo sito archeologico, che risale al X-IX secolo a.C., è composto da palafitte che rappresentano i resti delle antiche abitazioni delle popolazioni dell’epoca, insieme a una struttura ellittica chiamata “Aiola” che potrebbe essere collegata alle sorgenti termali presenti nel lago.

La pulizia del fondale del Lago di Bolsena e i progetti di valorizzazione dell’area sono parte di un più ampio impegno per la tutela dell’ambiente e della storia, con la speranza di garantire un futuro migliore per questi luoghi di inestimabile valore culturale e naturalistico.