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La lotta per il diritto all’abitare a Roma: tra emergenza sfratti e occupazioni simboliche

La questione del diritto abitativo a Roma continua a essere al centro dell’attenzione dei comitati civici che si battono per garantire una casa a tutti i cittadini, soprattutto a coloro che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità. Recentemente, i Blocchi Precari Metropolitani e il Coordinamento Cittadino Lotta hanno espresso il loro dissenso occupando simbolicamente il cantiere della Metro C a Foro Traiano.

La situazione degli sfratti a Roma

Roma si trova ad affrontare un’emergenza abitativa senza precedenti, con un numero sempre crescente di persone senza tetto e senza fissa dimora. Secondo i dati dell’Area metropolitana, sono ben 23.420 le persone che si trovano in questa difficile situazione, conferendo alla Capitale il triste primato degli sfratti.

Le criticità del Decreto Renzi/Lupi e le richieste dei comitati

I comitati impegnati nella difesa del diritto all’abitare criticano aspramente il Decreto Renzi/Lupi del 2014, sottolineando come esso abbia generato discriminazione e confusione anziché risolvere i problemi legati all’abitare. In particolare, la mancanza di una corretta iscrizione anagrafica porta a gravi conseguenze, impedendo l’accesso a servizi essenziali come l’assistenza sanitaria e le agevolazioni economiche.

Le azioni dei comitati e le richieste di collaborazione

Le recenti occupazioni simboliche da parte dei comitati sono un segnale di protesta e di richiesta di maggiore attenzione da parte delle istituzioni. La direttiva 1/2022 approvata dal Sindaco Roberto Gualtieri rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del diritto all’abitare, ma i comitati chiedono un impegno più incisivo da parte di tutte le forze politiche per abrogare l’art. 5 del Decreto Renzi/Lupi e garantire una reale tutela per chi si trova in condizioni di fragilità abitativa.