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Un ricordo indelebile: il terremoto del 2009 a L’Aquila

Il 6 aprile 2009, alle 3.32 del mattino, L’Aquila e i suoi abitanti sono stati scossi da un devastante terremoto. Questo evento ha lasciato una ferita profonda nella città e nel cuore dei suoi cittadini. Per commemorare quella tragica notte, una fiaccolata si è svolta nel cortile centrale del Palazzo di città, illuminando la notte con la luce della memoria e della speranza. Ma cosa è accaduto esattamente quella notte? E come ha segnato la città di L’Aquila?

Il disastro del 6 aprile 2009

Il terremoto di magnitudo 6.3 che ha colpito L’Aquila nella notte tra il 5 e il 6 aprile 2009, ha provocato crolli e vittime in tutta la città. Nelle 48 ore successive, altre 256 scosse hanno continuato a tormentare la zona, con oltre 56 di queste di magnitudo 3. Il bilancio finale del terremoto è stato devastante: 309 persone hanno perso la vita, 800.000 sono rimaste senza un tetto e più di 1.500 sono rimaste ferite. Questo terremoto è considerato il quinto più distruttivo nella storia d’Italia.

Le perdite e la distruzione

La Casa dello Studente, la residenza universitaria della città, è stata una delle strutture più colpite dal sisma, con otto studenti che hanno perso la vita. Anche il piccolo centro di Onna è stato duramente colpito, con 40 vittime. Tra gli edifici crollati c’era anche un palazzo di sei piani in via Campo di Fossa, dove hanno perso la vita 29 persone. Queste perdite hanno segnato profondamente la città e i suoi abitanti, rendendo il ricordo del terremoto ancora più doloroso.

Commemorazione e speranza

A 15 anni dal terremoto, il ricordo della devastazione è ancora vivo tra gli abitanti di L’Aquila. La fiaccolata, seguita dall’accensione del braciere e dalla lettura dei nomi delle 309 vittime, ha rappresentato un momento di commemorazione e di ricordo. La Santa Messa, presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Petrocchi, ha offerto un momento di riflessione e preghiera. Infine, alle 3.32 della notte, i rintocchi della campana hanno ricordato la scossa che ha cambiato per sempre la città. Ma nonostante il dolore, c’è anche la speranza di una L’Aquila che si rialza e si ricostruisce.