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La Terribile Storia dell’Omicidio di Giulia Cecchettin

Il 18 novembre 2023, una settimana dopo la sua scomparsa, il corpo senza vita di Giulia Cecchettin, una giovane studentessa di ingegneria biomedica, è stato scoperto nei pressi del lago di Barcis. L’arrestato per il suo omicidio è Filippo Turetta, suo ex fidanzato, attualmente detenuto nel carcere di Verona dopo essere stato arrestato in Germania.

Chi era Giulia Cecchettin?

Giulia Cecchettin, nata a Padova il 5 maggio 2001, era una studentessa di ingegneria biomedica all’Università di Padova. Figlia di Gino Cecchettin, ingegnere, e Monica Camerotto, impiegata deceduta nel 2022 a causa di una grave malattia, Giulia aveva una sorella maggiore, Elena, e un fratello minore, Davide. Durante i suoi studi universitari, Giulia aveva conosciuto Filippo Turetta, un compagno di studi originario di Torreglia, con il quale aveva avuto una relazione durata circa un anno e terminata nell’agosto 2023 su sua iniziativa. Nonostante la fine della relazione, i due continuarono a mantenere contatti a causa delle minacce di suicidio di Filippo.

La sera della scomparsa

La sera dell’11 novembre 2023, Filippo andò a prendere Giulia a casa sua. Prima di uscire, Giulia inviò una mail alla sua relatrice della tesi, allegando la versione finale del suo lavoro. I due si recarono in un centro commerciale di Marghera per fare shopping e cenare. Durante la serata, Giulia scambiò alcuni messaggi con la sorella Elena, l’ultimo dei quali alle 22.43. Dopo di questo, non si ebbero più notizie di Giulia e Filippo.

La ricerca e il ritrovamento del corpo

Il mattino seguente, il padre di Giulia sporse denuncia di scomparsa. Le foto di Giulia e Filippo iniziarono a circolare sui social media e nei telegiornali. Un vicino di casa dei Cecchettin raccontò di aver sentito una ragazza chiedere aiuto la sera della scomparsa. Si scoprì in seguito che quella ragazza era Giulia, che in quell’occasione era stata aggredita per la prima volta da Filippo. Nonostante il vicino avesse chiamato i carabinieri, quando questi arrivarono sul posto, non trovarono traccia della Fiat nera di Filippo.

Il percorso dell’auto e l’arresto di Filippo Turetta

L’auto di Filippo venne avvistata in Friuli-Venezia Giulia, poi in Alto-Adige e infine in Austria. Diverse telecamere di sorveglianza ripresero il passaggio della Fiat Grande Punto. In uno dei filmati, si vedeva un uomo, successivamente identificato come Filippo, aggredire una donna e caricarne il corpo nel bagagliaio dell’auto. A seguito di questa scoperta, venne emesso un mandato di arresto europeo per Filippo con l’accusa di sequestro di persona e omicidio volontario. Il 18 novembre, una settimana dopo la scomparsa di Giulia, il suo corpo venne ritrovato vicino al lago di Barcis. L’autopsia rivelò che Giulia era stata uccisa con almeno 20 coltellate, una delle quali fatale. Quella sera stessa, Filippo venne arrestato in Germania e successivamente estradato in Italia, dove è attualmente detenuto nel carcere di Verona.