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La scomparsa e l’omicidio della piccola Danka Ilic: due arresti in Serbia

Una tragedia ha colpito la Serbia, scuotendo l’opinione pubblica e lasciando una nazione intera in lutto. Danka Ilic, una bambina di soli due anni, scomparsa il 26 marzo scorso, è stata ritrovata senza vita. La notizia dell’arresto di due sospettati per l’omicidio ha aggiunto un ulteriore elemento di sconvolgimento a una vicenda già dolorosa. Gli uomini, che hanno confessato il crimine, hanno portato la polizia sul luogo dove avevano nascosto il corpo della piccola.

La scomparsa di Danka e le ricerche

Danka Ilic, una bambina serba di due anni, è scomparsa il 26 marzo mentre era in compagnia della madre e della sorella. Il giorno della scomparsa, Danka era con la madre e la sorella. La madre si era distratta per un istante per dare da bere alla sorella di Danka, e in quell’istante, Danka è scomparsa. Da quel momento, sono iniziate le ricerche, con l’Interpol che si è attivato per cercare di ritrovare la piccola.

Gli arresti e la confessione

La mattina del ritrovamento del corpo, la polizia serba ha arrestato due uomini che hanno confessato l’omicidio. I due, dipendenti di una società idrica locale, hanno condotto la polizia al luogo in cui avevano occultato il corpo. Secondo le loro dichiarazioni, avrebbero investito Danka con la loro auto, su cui sono state ritrovate tracce di sangue. Dopo l’incidente, invece di soccorrere la bambina, l’hanno messa nel bagagliaio e l’hanno abbandonata in una discarica lungo la strada.

I dettagli dell’omicidio e le indagini in corso

l’omicidio sarebbe avvenuto solo sette minuti dopo la scomparsa della piccola Danka. La bambina si sarebbe allontanata dalla madre e sarebbe stata investita dall’auto dei due uomini, che viaggiava a velocità elevata. Dopo l’incidente, i due avrebbero gettato il corpo della piccola in una discarica e l’avrebbero coperto con dei rifiuti per nasconderlo. Successivamente, avrebbero pulito l’auto con prodotti chimici per rimuovere eventuali tracce di sangue, rilevate solo grazie alle analisi forensi e all’uso di lampade speciali. Le indagini sono ancora in corso per fare piena luce sulla vicenda.