L’Unione Europea, l’Italia e il bonus caldaia: le strategie per la riduzione delle emissioni
La direttiva ‘case green’ dell’Unione Europea mira a una drastica riduzione delle emissioni inquinanti: l’obiettivo è raggiungere una diminuzione del 55% entro il 2030, per poi
L’adesione alla direttiva ‘case green’ richiede un investimento significativo per l’adeguamento degli edifici esistenti, con una spesa stimata tra i 75 e i 270 miliardi di euro. Di questa somma, si prevede di recuperare tra i 30 e i 40 miliardi attraverso i fondi Pnrr e i fondi UE. Nonostante ciò, l’onere finanziario rimane notevole. In conformità con la direttiva, gli edifici degli Stati membri dell’UE devono ridurre le loro emissioni del 16% entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 20% nel 2035.
In Italia, per facilitare il raggiungimento di questi obiettivi, è stato introdotto il ‘bonus caldaia’. Questa agevolazione è disponibile per coloro che desiderano sostituire il loro vecchio impianto con uno più sostenibile, offrendo una detrazione fiscale tra il 50% e il 65%, o uno sconto in fattura. Tuttavia, questa misura è valida solo per gli interventi effettuati prima del
Il ‘bonus caldaia’ si articola in diverse forme: il Bonus mobili ed elettrodomestici, che offre un sostegno economico fino a 5mila euro per la sostituzione della caldaia in caso di ristrutturazione edilizia; il Bonus ristrutturazione 2024, che prevede una detrazione fino al 50% se il cambio della caldaia rientra tra le spese di ristrutturazione; l’Ecobonus, che offre una detrazione fino al 65% per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione di