Home » Le condizioni lavorative dei giovani nel Lazio: oltre il 40% percepisce meno di 10.000 euro all’anno

Le condizioni lavorative dei giovani nel Lazio: oltre il 40% percepisce meno di 10.000 euro all’anno

La situazione lavorativa dei giovani nel Lazio è preoccupante: secondo le statistiche, quasi la metà di loro guadagna meno di 10.000 euro all’anno. Questa realtà è particolarmente marcata nei settori artistico e sportivo, ma si estende anche ad altre aree. I dati rivelano un panorama di precariato e bassi salari che rendono difficile per i giovani costruire un futuro solido.

Il dettaglio della situazione lavorativa dei giovani nel Lazio

Secondo i dati diffusi dalla CGIL di Roma e del Lazio, il 43% dei giovani lavoratori sotto i 35 anni nel Lazio ha un reddito annuo lordo inferiore a 10.000 euro. Questa cifra rappresenta oltre 227.000 dipendenti del settore privato non agricolo. La precarietà del lavoro, l’uso diffuso di contratti a tempo determinato o stagionale, così come la discontinuità del lavoro, sono fattori che contribuiscono alla fragilità della situazione lavorativa dei giovani. Infatti, il 69% di questi lavoratori ha un contratto a tempo determinato o stagionale, il 59% lavora part time e il 54% non riesce a lavorare per più di tre mesi in un anno.

Disuguaglianze di genere e settori più colpiti

La situazione lavorativa dei giovani nel Lazio vede anche una marcata disuguaglianza di genere. Il 49% dei giovani lavoratori con bassi salari sono donne, mentre il 51% sono uomini. Tuttavia, la percentuale di donne con un salario inferiore a 10.000 euro è superiore a quella degli uomini, con il 48,2% contro il 38,5%. Inoltre, le giovani lavoratrici sono più concentrate nelle classi di retribuzione più basse.

Settori di lavoro più colpiti dalla bassa retribuzione

Guardando ai settori di lavoro, le attività artistiche e sportive presentano la percentuale più alta di giovani lavoratori con un reddito annuo lordo inferiore a 10.000 euro, con il 70%. Seguono i servizi di alloggio e ristorazione, con il 63%, e i servizi di informazione e comunicazione, con il 52%. Anche nei settori privati dell’istruzione, della sanità e dell’assistenza sociale la percentuale di giovani lavoratori con bassi salari è significativa, rispettivamente il 40% e il 34%.