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Re Carlo fa preoccupare i suoi sudditi, la diagnosi è tremenda: ipotesi e aspettative di vita

Re Carlo III- cancro- Romacronacalive.it
Re Carlo III, fonte: Ansa- Romacronacalive.it

Il re inglese in queste ore ha fatto preoccupare non poco la stampa: a quanto pare la sua operazione alla prostata ha rivelato altro. 

Dopo l’intervento per ipertrofia protastica, re Carlo III ha informato la stampa e il pubblico che possano essere emerse nuove informazioni cruciali sulla sua salute.
Il mese scorso infatti il reale d’Inghilterra, si era sottoposto ad un intervento alla prostata che, ultimamente, gli ha causato non pochi problemi a causa di un ingrossamento molto periocoloso: il reale ha colto l’occasione per pubblicizzare la prevenzione per questo tipo di patologie e infezioni soptrattutto perché, a sua detta, se ne parla molto poco di un disagio che riguarda soprattutto gli uomini di mezz’età.
Infatti quando un uomo arriva verso i 40 anni è bene che vada spesso a controllo dal suo urologo di fiducia, sfidando le proprie paure e gli stereotipi: re Carlo ha infatti ricordato a tutti che i problemi prostatici possono avere conseguenze molto serie sulla salute maschile.

E ora il reale ha fatto sapere che dalla sua visita durante l’esame endoscopico post-operatorio, potrebbe essere emersa una complicazione che metterebbe in pericolo la sua salute.

Re Carlo III: ipotesi sul cancro alla vescica

Re Carlo III- Regina Camilla- Romacronacalive.it
Re Carlo III e consorte, fonte: Ansa- Romacronacalive.it

Dopo l’intervento di Re Carlo III alla prostata sono emerse nuove informazioni riguardo la sua salute: sarebbe stato infatti scoperto un tumore alla vescica durante l’esame endoscopico post-operatorio.

L’urologo-andrologo Gabriele Antonini dell’ospedale Sandro Pertini di Roma ha cercato di fare un’analisi preliminare della sitauzione spiegando che: la scoperta di un tumore vescicale durante l’intervento per ipertrofia prostatica è una possibilità, considerando anche il tipo di esami eseguiti prima della procedura, come la TAC.
Tuttavia se fosse davvero un tumore, sottolinea il medico, altre ipotesi potrebbero essere state considerate se fossero emerse anomalie durante lo screening preoperatorio, come segni sospetti su una lastra ai polmoni o alterazioni nei globuli bianchi nel sangue.
Gabriele Antonini esclude quindi la possibilità di un cancro al fegato, al pancreas o all’intestino, poiché tali tumori sarebbero stati individuati da una semplice TAC prima di finire sotto i ferri in pre-operazione. Considera però plausibile un tumore alla prostata, il quale potrebbe essere trattato efficacemente con la radioterapia in seguito alla resezione prostatica.

Antonini aggiunge anche che le informazioni attuali sono limitate e le sue considerazioni si basano proprio su queste quindi le sue parole devono essere prese come ipotesi. Nonostante ciò la sua analisi offre una buona prospettiva su come il tumore alla vescica potrebbe essere affrontato.