Omicidio di Castelforte: concluse le indagini, 4 capi d’imputazione per Molinaro
Nel caso dell’albergo Nuova Suio il brigadiere dei Carabinieri è accusato di omicidio volontario, tentato omicidio, furto e stalking.
Il sostituto procuratore di Cassino, Chiara D’Orefice, ha concluso l’indagine relativa ai terribili episodi avvenuti il 7 marzo scorso all’interno dell’Albergo Nuova Suio a Castelforte, dove il direttore Giovanni Fidaleo, 55 anni, è stato ucciso e la guardia giurata Miriam Mignano, 30 anni, è rimasta gravemente ferita. Dopo dieci mesi, sono stati delineati i dettagli delle accuse contro il brigadiere dei Carabinieri di Teano, Giuseppe Molinaro, 47 anni, che al tempo prestava servizio presso la stazione dell’Arma di Castelforte e che ha aperto il fuoco in quell’orribile pomeriggio.
Attualmente detenuto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, Molinaro è accusato di quattro capi d’imputazione secondo quanto dichiarato dalla dottoressa D’Orefice al termine delle indagini. In primo luogo, l’accusa di omicidio volontario per aver ucciso, sparando quattro colpi d’arma da fuoco (tre all’addome e al torace, uno sulla mascella destra), Giovanni Fidaleo. Il secondo capo d’imputazione riguarda il tentato omicidio di Miriam Mignano, che aveva da poco interrotto una relazione sentimentale con Molinaro e che è stata ferita gravemente all’addome e al seno sinistro. Infine, la lista delle accuse di Molinaro include anche il furto del telefono di Mignano e lo stalking da parte del brigadiere sempre nei suoi confronti.
Giuseppe Molinaro, difeso dall’avvocato Paolo Maria Di Napoli, ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini e ha venti giorni per presentare una memoria difensiva o richiedere un interrogatorio con il procuratore. La difesa sta inoltre valutando l’opzione di un processo abbreviato, subordinato all’esito di una perizia psichiatrica.