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Supermercati in rivolta, scompaiono 2 prodotti dagli scaffali: troppo cari

Ritirati alcuni prodotti dai supermercati per prezzi eccessivamente alti
Carrello della spesa al supermercato – CronacaLive ediz. Roma

Scontro acceso tra le catene della grande distribuzione e i produttori, accusati di applicare rincari inaccettabili sui beni di largo consumo.

Gli scaffali dei supermercati si stanno svuotando di bevande come Pepsi, 7Up e il the freddo Lipton. Alcune catene della grande distribuzione, infatti, hanno deciso di interrompere la vendita di alcuni prodotti “a causa dei rincari inaccettabili”.

Tale scelta è parte dell’acceso scontro che è in corso con i produttori di beni di largo consumo, accusati di applicare rialzi eccessivi pur di incrementare i profitti. Una circostanza che va a gravare sui supermercati ai quali spetta il compito di non far ricadere sui consumatori i disagi dovuti all’aumento dei costi.

Per questo motivo, al posto della merce bandita dai punti vendita, sarà apposto un cartello con la scritta “Prezzi troppo alti” che svetterà sugli scaffali vuoti. A finire nel calderone dei tagli, in aggiunta alle bevande menzionate in precedenza, ci sono altri prodotti legati all’universo della multinazionale statunitense PepsiCo tra cui gli snack Doritos e le patatine Lay’s. L’incremento dei costi ha fatto cadere la mannaia anche su di loro.

I prodotti sotto accusa

Ritirati alcuni prodotti dai supermercati per prezzi eccessivamente alti
Lattina di Pepsi – CronacaLive ediz. Roma

Sono diversi i prodotti ritirati dai supermercati perché ritenuti troppo costosi. Da giovedì 4 gennaio 2024, i Carrefour francesi hanno deciso di mettere al bando la merce del gruppo PepsiCo. Nella lista dei tagli compaiono appunto Pepsi, 7Up, the freddo Lipton, patatine Lay’s e snack Doritos. “Non venderemo più questi marchi a causa dei rincari inaccettabili“, ha dichiarato un portavoce del colosso dell’alimentare francese.

Numeri alla mano, nel primo semestre del 2023, Carrefour ha mantenuto un margine di redditività stabile a 1,9 miliardi di euro. PepsiCo, invece, ha aumentato per te volte le previsioni di utile per la fine dell’anno. Tra giugno e settembre, la multinazionale statunitense ha incrementato dell’11% i listini medi accettando un calo del 2,5% nei volumi di vendita, con ulteriori rincari in previsione per il 2024. Situazione simile anche in Germania dove, per gli stessi motivi, le due aziende di grande distribuzione Edeka e Rewe hanno interrotto – temporaneamente –  i contratti di fornitura con Mars, Kellogg’s, PepsiCo e Coca Cola.

In Italia, per ora, non sono state segnalate azioni di questo tipo anche se è probabile che il nostro Paese possa subire gli effetti di ciò che sta accadendo nel resto d’Europa. Una circostanza che si è già verificata durante il trimestre anti-inflazione promosso, nei mesi di ottobre e dicembre 2023, dal ministero delle imprese e del made in Italy. A tal proposito l’ultima rilevazione dell’Istat, datata novembre, ha indicato un rallentamento dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +6,1% a +5,4%) e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,6% a +4,6%).