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Civita di Bagnoregio ‘la città che muore’: 700 mila visite ogni anno, ecco perché

Veduta di Civita di Bagnoregio – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Tra i tanti borghi della Tuscia viterbese da visitare è “la città che muore”. Con questa triste denominazione è nota Civita di Bagnoregio

Meta ogni anno di oltre 700 mila visitatori provenienti da tutto il mondo, attratti dal suo fascino antico in bilico sullo sperone di tufo – inesorabilmente in erosione – su cui sorge: è Civita di Bagnoregio, la città morente.

Fondata dagli etruschi, vanta una storia di 2500 anni. Tracce del periodo etrusco sono una tomba a camera etrusca – la grotta di San Bonaventura – e il “Bucaione”, un profondo tunnel che attraversa lo sperone di argilla e tufo su cui poggia il borgo e che sbuca sulla Valle dei Calanchi, un paesaggio spettacolare modellato da millenni di erosione.

La storia di Civita di Bagnoregio è segnata dai terremoti, che hanno causato lo spopolamento del borgo originario. Il terremoto che cambiò per sempre il destino di questi luoghi avvenne il 10 giugno 1695: fu così che Civita venne separata dalle altre due contrade, Mercato (oggi Mercatello) e Rota – l’attuale centro storico di Bagnoregio – originariamente abitato da lavoratori e contadini, dove si trasferirono da Civita anche nobili e altolocati in seguito a terremoti e crolli della rupe.

In seguito al terremoto del 1695 un’altra contrada, detta Carcere, sprofondò nella valle. Tutto ciò che resta è la Cappella Madonna del Carcere, una piccola grotta – in origine una tomba etrusca – usata in passato come abitazione e stalla di pastori.

Un giro a Civita

Oggigiorno l’estensione del centro abitato si è ridotta a cause delle ripetute frane e dei terremoti, che hanno distrutto palazzi, chiese, torri e antiche porte d’ingresso al borgo. Delle porte originarie ne rimane soltanto una, la Porta Santa Maria detta anche “Porta Cava”, ormai l’unico accesso alla Civita al termine del lungo ponte. Intagliata nel tufo in epoca etrusca, durante il medioevo venne costruito l’arco gotico e le pareti arricchite da fregi a croce. Sui lati della porta i bassorilievi in pietra di due leoni con teste umane tra le zampe.

Il centro del borgo è Piazza San Donato, dove sorge il Duomo di San Donato. Per capire meglio la natura di questi luoghi possiamo visitare nella stessa piazza il Museo Geologico e delle Frane all’interno di Palazzo Alemanni, con stanze interattive che raccontano erosioni e frane che hanno cambiato l’aspetto del paesaggio nel corso dei secoli.

Nel borgo di Civita – Roma.Cronacalive.it (foto Depositphotos)

Cosa vedere a Bagnoregio

Fuori da Civita, a Bagnoregio, l’aspetto è prettamente rinascimentale. Possiamo passeggiare in Corso Mazzini e nei vicoletti circostanti, poi scendere fino al Belvedere per godersi il panorama mozzafiato su Civita.

In Piazza Cavour la Cattedrale di San Nicola conserva il Santo Braccio, reliquia di San Bonaventura – nativo di questi luoghi – che nel Medioevo scrisse la biografia sulla vita di San Francesco d’Assisi. A Bagnoregio troviamo anche il Sacrario Garibaldino (La Piramide), un ossario con i resti dei garibaldini.