Protesta di genitori e studenti dell’Iss Da Vinci: no uffici al posto delle aule
L’Ufficio Scolastico Regionale smentisce: “nessuna volontà di utilizzare i locali in uso agli studenti da parte dell’Ufficio”.
Una crescente ondata di proteste coinvolge genitori e studenti del liceo delle scienze umane e istituto tecnico economico Leonardo da Vinci di Roma, situato in via Cavour, nel cuore della città, a causa della possibile trasformazione di alcune aule in uffici amministrativi. L’accusa è che ciò potrebbe portare al trasferimento degli studenti in un’altra sede, generando preoccupazioni e disagi.
La mobilitazione è in corso da diverse settimane, con gli studenti che, lo scorso novembre durante un sit-in, hanno esposto uno striscione con la scritta “Questa scuola non si divide”. Successivamente, gli studenti hanno occupato il liceo come primo atto di una serie di proteste mirate a impedire il presunto “scippo” delle aule al secondo piano. I genitori si sono uniti alla causa, sostenendo la posizione degli studenti. Il presidente del Consiglio d’Istituto, Emiliano Gaudenzi, ha sottolineato in una nota il “grande rischio di ‘sfratto’ per la metà dell’Istituto, circa 450/500 tra alunni e insegnanti”. Dividere “una scuola che funziona, che combatte la dispersione scolastica anche con corsi serali molto frequentati e che conta tra gli studenti oltre 50 rifugiati politici – aggiunge – vuol dire interrompere il lavoro di chi ha reso reale e tangibile il termine inclusione”.
Il 7 dicembre, gli studenti hanno poi organizzato una nuova protesta, sdraiandosi nei corridoi per impedire ai tecnici di effettuare alcuni rilievi. Secondo Gaudenzi, i tecnici “erano lì per organizzare i lavori del secondo piano da adibire a uffici amministrativi per il ministero dell’Istruzione e del Merito. A oggi non abbiamo ben capito chi sta richiedendo questi spazi, sembrerebbe la Città Metropolitana, dall’unica lettera che è arrivata”.
La smentita della Città Metropolitana
La dirigente del Da Vinci, Irene De Angelis Curtis, sostiene che alla scuola “è pervenuta una richiesta da parte di Città Metropolitana di far fare dei sopralluoghi per sistemare uffici al secondo piano”.
Il delegato del sindaco all’Edilizia scolastica, Daniele Parrucci, ha precisato che “abbiamo avuto delle segnalazioni su una crepa che andava da parte a parte dell’edificio” e per questo motivo erano stati incaricati dei tecnici per valutare i rischi, che però per due volte non sono stati fatti entrare. Per ragioni di sicurezza, quindi alcune classi potrebbero essere spostate al piano terra e su questo si stanno facendo “una serie di verifiche proprio per capire quale sia la soluzione migliore”.
Tuttavia, ha assicurato che “la scuola non subirà nessun tipo di taglio dal punto di vista degli spazi che ha in concessione. Non so per quale motivo si sia sparsa la voce che vogliamo toglierle per darle all’Ufficio Scolastico Regionale“. Ufficio che ha alcuni locali al primo piano e che conferma la versione di Parrucci: nessuna volontà di “utilizzare i locali in uso agli studenti da parte dell’Ufficio“.