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Incendio Ospedale Tivoli, Rocca: “Impegno affinché non riaccada”

Il presidente Rocca dopo l'incendio all'ospedale di Tivoli
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in visita dopo l’incendio all’ospedale di Tivoli San Giovanni Evangelista – CronacaLive ediz. Roma

Nel corso di questa settimana sarà istituita una commissione d’inchiesta regionale per valutare quanto successo nell’ospedale di Tivoli.

“Non tollero ciò che è successo, un ospedale è un luogo in cui si salvano vite, non dove trovi la morte per un rogo”. Queste le parole del governatore del Lazio, Francesco Rocca, durante un’intervista rilasciata al Messaggero. Rocca, riferendosi all’incendio nell’ospedale di Tivoli, ha confessato di provare “un grande dolore, una fortissima frustrazione” per quanto successo.

“Non doveva accadere e come presidente ho il dovere di assumermi la responsabilità che non accada mai più. Deve continuare senza sosta, con più forza, il mio impegno per dare risposte migliori ai cittadini per la loro salute“, ha dichiarato aggiungendo di non fare ipotesi sulle cause dell’incendio: “Aspettiamo la relazione dei vigili del fuoco e le conclusioni della magistratura. In settimana istituiremo una commissione d’inchiesta regionale, che non si sovrapporrà al lavoro degli inquirenti”.

“Stiamo discutendo di investimenti diretti sui sistemi antincendio. Però – ha spiegato -anche quando questi dispositivi non sono aggiornati, ci sono norme che autorizzano il funzionamento delle strutture con squadre di addetti formate per le attività antincendio. E che devono garantire che non succeda quanto avvenuto a Tivoli”. Già prima dell’incidente, ha ricordato Rocca, era stata preparata “una delibera per impegnare 1,2 miliardi di euro per l’edilizia sanitaria. Di questi, 700 milioni sono per i sistemi antincendio e per gli interventi antisismici”.

Infine, il governatore del Lazio ha parlato del ritorno in funzione dell’ospedale di Tivoli specificando che “ci vorranno settimane: intanto perché la struttura va dissequestrata una volta terminate le indagini della Procura. E per ripartire c’è la necessità di risistemare la cabina elettrica, ora sotto sequestro. Poi tutti i reparti hanno assorbito tanto fumo, velenosissimo, e ci sarà la necessità di rinfrescare le pareti”. “Stimo una riapertura e non solo del pronto soccorso, non prima di 90 giorni“, ha concluso.