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Emergenza a Tivoli: l’ospedale dovrà rimanere chiuso per settimane

L'ospedale di Tivoli San Giovanni Evangelista
L’ospedale di Tivoli San Giovanni Evangelista – Roma.Cronacalive.it

Il piano della Regione Lazio per sopperire alla chiusura della struttura: trasferiti 180 pazienti, ora al lavoro per rinforzare gli altri ospedali.

Dopo l’incendio che ha devastato l’ospedale di Tivoli, la Regione Lazio si mobilita per affrontare la chiusura della struttura di riferimento per 400mila abitanti, che durerà diverse settimane. I danni più gravi riguardano i reparti di medicina d’urgenza e il pronto soccorso e, nel frattempo, sono stati trasferiti 180 pazienti, di cui 17 già dimessi, negli ospedali circostanti.

La Regione Lazio, dunque, sta mettendo a punto un piano per sopperire alla chiusura dell’ospedale, impegnandosi a rinforzare gli ospedali di Colleferro, Palestrina, Monterotondo e Subiaco, per gestire l’afflusso di pazienti provenienti da Tivoli, e, per le urgenze, la centralizzazione dei pazienti sul Policlinico Umberto I, sull’Ospedale San Giovanni Addolorata e sull’Ospedale Pertini. Per le gravidanze a rischio, saranno punto di riferimento il Policlinico, l’Ospedale Gemelli-Isola Tiberina e il San Giovanni Addolorata, quest’ultimo anche come Centro di supporto in caso di sovraffollamento

Nell’area di Tivoli, invece, verrà istituito un punto temporaneo di ‘Primo Intervento’ con attrezzature per assistenza rianimatoria e diagnostica di I livello. Inoltre, la Protezione Civile realizzerà una “zona cuscinetto” nella palestra comunale Maramotti con accesso riservato ai familiari dei pazienti che accederanno alla Area di primo soccorso.

Ospedale di Tivoli tra gli 8 peggiori d’Italia

Nonostante l’investimento di 4.178.500 euro destinati all’ospedale di Tivoli per il Giubileo del 2025, la struttura era già stata segnalata come uno degli 8 peggiori ospedali d’Italia nell’ultimo report dell’Agenas: “il San Giovanni Evangelista è risultato inferiore alla soglia (tolleranza del 10%) fissata dal regolamento riguardante la definizione degli standard ospedalieri”.

Il presidente del Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato che “Oggi è il giorno del dolore, ma da subito anche quello dell’accertamento delle cause”, sottolineando che “la sicurezza negli ospedali è una priorità”, e che per questo sono stati destinati 12 milioni per l’antincendio e l’antisismica proprio per l’area.

L’ospedale di Tivoli, costruito nel ‘400, è una struttura storica che sorge presso la Porta dei Prati, a sud-est della città, con una parte recentemente ristrutturata e un’ala nuova degli anni ’70. Come sottolinea il sindaco Giuseppe Proietti, “l’area vecchia era stata ristruttura di recente. Il complesso ha un palazzo di pregio storico dove ha sede la facoltà di infermieristica. Poi c’è la grande ala nuova, costituta credo intorno al 1970”.

Per questo è arrivato l’allarme dei sindacati: “È assolutamente necessario attivare urgentemente un tavolo di confronto lo abbiamo chiesto al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca”, chiede la Cisl Lazio, ricordando che ora bisognerà “mettere in condizione il personale impegnato nella struttura di poter continuare a lavorare e fornire assistenza”. Ad appellarsi al governatore anche i medici: “Il presidente della Regione e chi di dovere devono darsi da fare parecchio, perché quell’area è molto scoperta. Il problema è più grande di quanto si possa pensare”, l’allarme del presidente dell’ordine dei medici di Roma e Provincia Antonio Magi che poi rispondendo in merito al Nuovo ospedale Tiburtino, un progetto che prevede l’edificazione, sempre nell’aera di Tivoli, di un nuovo nosocomio, osserva: “Non è ancora stato fatto nulla. Lì al momento c’è solo campagna”.