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Velletri, Lavinia Montebove, investita all’asilo: il pm chiede 2 anni per la maestra

lavinia montebove
Lavinia Montebove. Fonte: Facebook.com, pag Giustizia per Lavinia

Il pm chiede due anni per la maestra e 1 anno per la donna alla guida dell’auto che ha investito la piccola Lavinia all’asilo

Nel giorno della requisitoria, il pm Giovanni Taglialatela ha richiesto una condanna a due anni di reclusione per la maestra Francesca Rocca e un anno per Chiara Colonnelli, la donna alla guida dell’auto che investì nel parcheggio dell’asilo la piccola Lavinia Montebove che, da allora, è condannata a vivere in stato vegetativo irreversibile.

L’accusa, nella ricostruzione dei fatti del 7 agosto 2018, ha definito l’asilo che frequentava Lavinia, 16 mesi appena, una struttura priva di organizzazione” e come gli obblighi di vigilanza, custodia e diligenza siano stati totalmente disattesi. La piccola, infatti, sarebbe stata dimenticata per alcuni minuti nel parcheggio perché la classe era rientrata di corsa in asilo per le necessità di un bambino del gruppo.

In quei fatali istanti in cui Lavinia era da sola, è arrivata Chiara Colonnelli, alla guida della sua auto, che ha travolto la piccola. Entrambe le donne, poi, invece di chiamare i soccorsi hanno portato la bimba in ospedale, lasciando gli altri piccoli senza controllo, aggiungendo reato a reato.

Lavinia Montebove, il 18 dicembre l’udienza per la difesa

Lavinia Montebove
Giustizia per Lavinia, la pagina di Facebook dedicata alla piccola. Fonte Facebook.com

Le accuse rivolte alla maestra Francesca Rocca, quindi, raddoppiano: abbandono di minore e lesioni colpose gravissime, aggravate dalla richiesta avanzata ad una collaboratrice eliminare le macchie del sangue di Lavinia rimaste a terra. Nessuno sconto anche per Chiara Colonnelli che, secondo Taglialatela, sarebbe stata perfettamente in grado di evitare la piccola se solo avesse riflettuto che si trovava in un posto frequentato da bambini e che una “cecità colpevole” avrebbe ostacolato tutte quelle condizioni di avvistabilità accertate.

Fin qui la requisitoria dell’accusa: il 18 dicembre prossimo, la parola alla difesa.