Sanità, in Cina ondata di polmoniti tra i bambini | Ciccozzi: “Servono dati certi”
Pechino e Liaoning sono le città più colpite dall’ondata di polmonite che sta preoccupando anche l’Oms: febbre alta e noduli polmonari.
Il boom di casi di polmonite tra i bambini nelle regioni del nord della Cina – compresa la capitale, Pechino – sta cominciando a destare non poche preoccupazioni anche in occidente e l’Organizzazione Mondiale di Sanità sta già chiedendo chiarimenti sull’ondata di infezioni respiratorie.
Troppo fresca ancora la devastazione procurata dal Covid-19 e gli esperti di casa nostra affrontano con molta cura ed attenzione la questione: potrebbe infatti, trattarsi di un’infezione di stagione, anche se particolarmente aggressiva.
Oppure potrebbe trattarsi di una questione ben più grave. Persino l’influenza, nel paese del Dragone, si sta presentando in una forma piuttosto violenta: febbre decisamente alta da subito, mal di gola, tosse, raffreddore.
Ciccozzi: “La polmonite sembra grave ma non arrivano dati”
Per Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chiurugia del Campus Bio-Medico di Roma, la questione è da “maneggiare” con cura: “Siamo di fronte al solito regalo di Natale che fanno i cinesi tutti gli anni in questo periodo. Dicono e non dicono – sottolinea l’epidemiologo – ma mi pare che siamo di fronte ad una polmonite che presenta una quadro grave. Possiamo essere allarmati? Sì, però rendiamoci conto che dalla Cina non arrivano dati, lo sappiamo bene dal Covid”.
L’opinione di Ciccozzi pare fortemente condivisa da medici e virologi: “Non sappiamo se ci dicono la verità su quello che stanno osservando – continua – quindi stiamo veramente parlando nel nulla o brancoliamo nel buio?”.
“Fa freddo qui come in Cina, è il periodo dell’influenza che può portare alla polmonite per sovrapposizione batterica. Io però – conclude Ciccozzi – non credo alla Cina fino a quando non ci dicono davvero come stanno le cose“.