La Porta magica di piazza Vittorio: chi la conosce? Nessuno riesce a dare spiegazioni
Iscrizioni che nessuno ha saputo spiegare e simbologie alchemiche: una porta nel cuore di Roma è da secoli un mistero mai risolto
Piazza Vittorio Emanuele II – per i romani semplicemente Piazza Vittorio – con i suoi giardini centrali e il suo grande mercato è uno tra i centri della vita popolare romana.
Nell’angolo settentrionale dei giardini troviamo una porta murata, che non conduce da nessuna parte, eppure conserva una grande valenza simbolica. Si tratta della Porta Alchemica, fiancheggiata da due statue del dio egizio Bes, che prima si trovavano nei giardini del Palazzo del Quirinale, dove furono rinvenute in seguito agli scavi di fine Ottocento.
Conosciuta anche come Porta magica o ermetica e come Porta dei cieli, fu edificata nella seconda metà del Seicento ed è l’unico resto di Villa Palombara, la residenza del marchese Massimiliano Savelli Palombara, appassionato di alchimia ed esoterismo.
Sulla porta possiamo scorgere triangoli, cerchi, simboli planetari associati a metalli e iscrizioni in latino e in ebraico. I simboli incisi sulla Porta magica erano frequenti nei libri di alchimia e filosofia esoterica che circolavano all’epoca del marchese Palombara.
I misteri della Porta magica
Sulla Porta risultano ormai poco decifrabili le iscrizioni alchemiche – l’unico esempio di questo tipo a Roma – che celerebbero alcuni segreti. Fortunatamente le iscrizioni furono trascritte in passato: contengono riferimenti mitologici, simbologie cristiane, frasi iniziatiche, segni astrologici e formule cabalistiche.
Secondo la leggenda una corretta interpretazione di queste iscrizioni rivelerebbe una formula in grado di trasformare la materia in oro. Fino ad oggi tuttavia nessuno è riuscito a decifrare gli enigmi della Porta magica.
La simbologia alchemica
Sul frontone della Porta Alchemica si scorge un simbolo dei Rosacroce, una confraternita sorta agli inizi del XVII secolo: sono due triangoli sovrapposti circoscritti da un cerchio con iscrizioni in latino, con la punta superiore occupata da una croce che è collegata a un cerchio interno, mentre la punta inferiore è occupata dal simbolo alchemico del Sole e dell’oro.
I simboli alchemici lungo gli stipiti della porta rappresentano i pianeti – ognuno dei quali è associato a un motto ermetico – che corrispondono ai rispettivi metalli: Saturno e il piombo, Giove e lo stagno, Marte e il ferro, Venere e il rame, la Luna e l’argento e Mercurio e il suo metallo omonimo. Cosa nel suo insieme stia a significare tutta questa simbologia accompagnata dalle iscrizioni è uno dei grandi misteri di Roma.