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Roma, altri due indagati per l’omicidio di Ciccio Barbuto, pr barese volato dal tetto del palazzo

Francesco Vitale CIccio Barbuto
CIccio Barbuto, al secolo Francesco VItale, il pr barese ucciso il 22 febbraio 2023. Roma-CronacaLive.it

Due nuovi indagati per la morte di Ciccio Barbuto, as Francesco Vitale: sono due uomini di San Basilio e il totale dei sospettati sale a 5

Sono diventati cinque, al momento, gli indagati per la morte di Francesco Vitale, nome di battaglia Ciccio Barbuto, volato dal quinto piano di un palazzo di via Pescaglia, zona Magliana, lo scorso 22 febbraio: ai quattro già indicati nell’inchiesta, si sono aggiunti, in queste ore, altri due nomi pescati dai Carabinieri nella zona di San Basilio, una delle piazze di spaccio più vivaci d’Europa.

Le indagini hanno, quindi, lasciato la zona della Magliana per allargare lo spettro dell’inchiesta: oltre a Daniele Fabrizio, “Saccottino”,  Sergio Placidi, “Sergione” e sua moglie Ilaria Valentinetti, già arrestati, anche questi due nuovi nomi si aggiungono alla già folta rosa di protagonisti dell’inchiesta coordinata dai pm Francesca Cascini e Francesco Minisci.

I militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Roma hanno perquisito le abitazioni dei due e recuperato i loro cellulari che li inchiodano al sequestro di Ciccio Barbuto: lo avrebbero incontrato la mattina del giorno in cui il pr barese è sparito nel nulla.

Ai nuovi indagati di San Basilio sequestrati cellulari e altri dispositivi

ciccio barbuto san basilio
Carabinieri in un’operazione a San Basilio. Immagine repertorio. Roma-CronacaLive

Valenti, a giudicare dalle tracce di candeggina trovate sul luogo dove è stato sequestrato, è stato torturato a sangue e, arrivato al capolinea, aveva salutato la sua famiglia con un’ultima telefonata: “Sono finito, bacia il bimbo da parte mia”.

Ora potrebbero venir fuori le conferme che gli investigatori cercano da mesi: il debito per una partita di droga ceduto dagli albanesi ad un pezzo grosso della zona, che avrebbe cercato di riscuotere quei 500mila euro in contanti che, oramai, non c’erano quasi più.