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Roma, arrestata una donna per la morte di Francesco Vitale, il pr barese caduto dal tetto

Francesco Vitale. Fonte_ Facebook.com
Francesco Vitale. Fonte: Facebook.com (Francesco Vitale)

Con l’arresto di Ilaria Valentinetti, salgono a tre gli indagati per la morte di Francesco Valenti, precipitato da un palazzo alla Magliana.

Con l’accusa di concorso in sequestro di persona è finita in manette anche la 43enne Ilaria Valentinetti: salgono così a tre le persone arrestate per la morte di Francesco Vitale, ritrovato lo scorso 22 febbraio a terra in via Pescaglia, zona Magliana. Il pr barese era precipitato dal quinto piano del palazzo.  L’accusa esatta nei confronti della donna è di concorso in sequestro di persona a scopo di estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso e di aver cagionato la morte della vittima.

Così, dopo “Saccottino“(Daniele Fabrizio) e “Sergione“, è toccato anche alla fidanzata del 48enne Sergio Placidi, “Sergione“, finire in manette per la morte di Ciccio Barbuto, al secolo Francesco Vitale.

Dopo una prima ipotesi di suicidio, le indagini dei pm Francesco Cascini e Francesco Minisci si sono ben presto indirizzate verso uno scenario ancora più cupo: il pr barese era stato sequestrato per un debito con la malavita albanese che avrebbe affidato alla coppia Saccottino – Sergione il recupero del credito da mezzo milione di euro.

L’interrogatorio di garanzia di Ilaria Valentinetti dovrebbe avere luogo domani

Controlli antidroga dei carabinieri a Roma (Immagine di repertorio)
Controlli antidroga dei carabinieri a Roma (Immagine di repertorio) – Roma.Cronacalive.it

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Vitale era stato sequestrato e torturato in quell’appartamento di via Pescaglia al civico 40, alla Magliana, dal quale avrebbe cercato di scappare buttandosi dalla finestra, quel 22 febbraio, in preda alla disperazione. Avendo compreso che i suoi famigliari non avrebbero pagato quel debito di droga, aveva mandato un ultimo saluto alla compagna Martina: “Amore, è finita. E’ finita. Salutami il piccolo”, aveva detto.

Quando, il giorno prima di morire, Ciccio Barbuto, alias Vitale, aveva lasciato Bari alla volta di Roma, insieme alla fidanzata, per incontrare i suoi creditori, probabilmente non immaginava come sarebbe andata a finire. Sergio Placidi era alla guida del TMax che lo aveva condotto alla palazzina di via Pescaglia, dove era stato pestato e torturato. I suoi aguzzini gli avevano poi consentito un’ultima telefonata, in cui Vitale mandava l’addio alla compagna e, indirettamente, al figlio. Poi, tentando una fuga impossibile, sarebbe volato dalla finestra.

Perquisendo l’appartamento, i carabinieri hanno trovato tracce che hanno consentito di ricostruire velocemente l’accaduto ed è cominciata la caccia ai sequestratori. Sergione è stato beccato dopo un inseguimento sulla Pontina.

Gli investigatori sono certi che il commando fosse composto da quattro persone: Sergio “Sergione” Placidi, Daniele “Saccottino” Fabrizio e, adesso, anche Ilaria Valentinetti, la compagna di Placidi. La donna, subito dopo i fatti, ha tentato di nascondersi ma cercando di riscuotere il compenso promesso per il sequestro; il suo interrogatorio di garanzia dovrebbe avere luogo domani.

All’appello, quindi, mancherebbe ancora un quarto elemento.