Home » Lucca Comics & Games al via: tra festival–città e 750 mila euro per il fumetto annunciati dal Ministro Giuli

Lucca Comics & Games al via: tra festival–città e 750 mila euro per il fumetto annunciati dal Ministro Giuli

Lucca Comics & Games 2025 – fonte_Instagram – Roma.cronacallive.it

Si apre l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games: padiglioni pieni, anteprime, grandi autori e un segnale politico forte — il Ministro Giuli annuncia 750 mila euro a sostegno del settore fumetto. Ecco cosa significa per il festival, per gli editori e per i giovani professionisti che qui costruiscono il loro futuro.

La città–festival: padiglioni, anteprime e comunità che arrivano da tutto il mondo

Lucca torna a essere una città–festival, con le Mura che diventano quinte sceniche, i padiglioni che disegnano un arcipelago di storie e la folla che scorre tra stand, signing session, proiezioni e sfilate. L’apertura è un colpo d’occhio: code ordinate alle biglietterie, mappe in mano, cosplayer che trasformano piazze e bastioni in un set a cielo aperto. Negli spazi editoriali le novità si toccano: cartonati d’autore, miniserie in tiratura speciale, variant cover serigrafate, artbook stampati su carte materiche, mentre gli stand esteri portano scuole, formati e tradizioni grafiche che dialogano con la grande tradizione italiana.

Il cuore di Lucca è l’incontro. Le firme sui volumi non sono un rito di passaggio, ma una conversazione a due centimetri dal tratto; i panel con autori, editor, traduttori e critici allargano lo sguardo dal singolo albo all’ecosistema: come nascono le collane, come si costruisce un pitch efficace, come si localizza un’opera senza snaturarla. Nelle sale proiezioni arrivano anteprime di animazione e live action tratte da graphic novel: è la filiera della trasposizione che si racconta, tra story–editor e registi, con il pubblico che segue frame dopo frame, dal layout alla scena finita. Nei padiglioni Games, invece, è un flusso continuo di demo, tornei, tavoli di ruolo e giochi da tavolo che convergono sul tema dell’immaginazione condivisa: il dado e la matita come strumenti di comunità.

La dimensione sociale resta un tratto distintivo. Lucca è un luogo dove si torna per ri–riconoscersi: gruppi che ogni anno si danno appuntamento nello stesso spiazzo, autori che rivedono i lettori della prima ora, scuole di fumetto che mettono in bacheca i lavori dei corsi. L’accessibilità cresce: percorsi più leggibili, segnaletica chiara, volontari che presidiano gli snodi e accompagnano i visitatori con informazioni semplici. Anche il tema della sostenibilità guadagna spazio: badge digitali, raccolte differenziate presidiate, refill d’acqua, allestimenti modulari pensati per durare più edizioni. Lucca non è solo un evento: è un metodo per abitare la cultura pop con cura.

vignette varie – fonte_Freepik.com

Il segnale politico: 750 mila euro al fumetto, tra filiera, formazione e nuove opportunità

L’annuncio del Ministro Giuli — 750 mila euro a sostegno del fumetto — porta sul palco un messaggio che a Lucca suona naturale: il fumetto non è un genere minore, ma una industria culturale che intreccia editoria, cinema, animazione, videogame, formazione e turismo. Il punto non è solo la cifra in sé, ma la direzione: sostenere la filiera significa rafforzare gli anelli deboli (traduzione, distribuzione indipendente, residenze per autori, borse per le scuole), consolidare gli eventi che tengono insieme pubblico e addetti ai lavori, e aiutare i giovani professionisti nei passaggi critici tra portfolio e prime commissioni.

Per gli editori, il sostegno può diventare leva per sperimentare: tirature rischiose ma necessarie, scouting su voci nuove, investimenti in stampa di qualità e in diritti esteri. Per le scuole e le accademie, la prospettiva è aprire laboratori e programmi di mentorship, collegando studenti e redazioni con percorsi di stage non simbolici ma formativi. Per i festival, l’effetto è doppio: consolidare l’accessibilità (spazi, navette, percorsi dedicati) e rafforzare la programmazione internazionale, portando a Lucca tavoli di lavoro che lascino tracce oltre la kermesse.

La comunità degli autori legge l’annuncio con aspettativa concreta: sostegno ai diritti d’autore, strumenti per la previdenza dei freelance, fondi per residenze creative e progetti di territorio che connettano biblioteche, scuole e librerie. In un mercato dove l’equilibrio economico si gioca su margini sottili, una misura mirata può fare la differenza tra un’idea che resta nel cassetto e un’opera che arriva in libreria. Anche per i lettori l’effetto è tangibile: più varietà, più edizioni curate, più possibilità di incontrare dal vivo gli autori in tour strutturati.

Lucca, intanto, fa ciò che sa fare meglio: mettere in scena un mosaico che tiene insieme identità e futuro. Dalle mostre–omaggio che riscoprono maestri del segno ai focus sugli emergenti, dai panel su diritti e contratti alle anteprime che misurano la distanza tra balloon e set, il festival conferma la sua funzione di cerniera: qui le storie passano dal foglio al mondo, e tornano al foglio con una consapevolezza nuova. L’investimento annunciato è un tassello in più per rendere questa cerniera più solida, più equa, più capace di generare lavoro qualificato.

L’avvio di Lucca Comics & Games 2025 racconta una comunità matura e un’istituzione che la riconosce. I 750 mila euro promessi non sono la soluzione di tutti i problemi, ma un segnale preciso: il fumetto è parte del patrimonio contemporaneo del Paese, e merita politiche stabili, non fiammate. Intanto la festa comincia: tra firmacopie e proiezioni, sessioni di gioco e passeggiate sulle Mura, la città torna a essere ciò che milioni di lettori desiderano ogni autunno — un luogo dove l’immaginazione è di casa.