Home » Riforma dell’istruzione tecnico-professionale in Italia: novità per il 2024/25

Riforma dell’istruzione tecnico-professionale in Italia: novità per il 2024/25

La riforma dell’istruzione tecnico-professionale in Italia per l’anno scolastico 2024/25 introduce il modello 4+2, rendendo il sistema educativo più flessibile e orientato al mondo del lavoro, pur garantendo un elevato livello di formazione. Gli studenti degli istituti tecnici e professionali potranno conseguire il diploma in quattro anni e accedere direttamente agli ITS Academy per un biennio di specializzazione. Inoltre, il diploma quadriennale sarà riconosciuto come equivalente a quello quinquennale per l’accesso all’università.

Collaborazione scuola-impresa e focus su materie STEM e lingue

La riforma prevede una stretta collaborazione tra scuole e imprese, con l’integrazione di professionisti aziendali per colmare le lacune delle competenze dei docenti. Si registrerà un incremento delle materie STEM e delle lingue straniere, potenziando lo studio delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche, oltre che delle lingue. Le attività pratiche e i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) saranno enfatizzati per garantire una formazione più completa e pratica.

Campus formativi e collegamento con il mercato del lavoro

Saranno creati campus che collegheranno l’offerta formativa degli istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale, facilitando il collegamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Nonostante la riduzione a quattro anni, il monte ore complessivo delle lezioni sarà sufficiente per acquisire le competenze previste dai percorsi tradizionali quinquennali.

Obiettivo: flessibilità, orientamento al lavoro e alta formazione

La riforma mira a creare un percorso integrato tra formazione e lavoro, con un forte focus su programmi di alternanza scuola-lavoro e didattica laboratoriale. La partecipazione degli istituti a questo nuovo modello sarà su base volontaria, garantendo un sistema educativo più flessibile e orientato al mondo del lavoro, senza compromettere l’elevato livello di formazione.