La condanna per calunnia è stata riconosciuta in tutti i processi celebrati per l’omicidio di Perugia, ma sia Raffaele Sollecito, suo compagno all’epoca dei fatti, sono stati assolti dalla Suprema Corte “per non avere commesso il fatto”. La Corte d’assise d’appello ha condannato Amanda Knox per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, nell’ambito del caso giudiziario per l’omicidio di Meredith Kercher. Secondo i giudici, Knox era “l’unica delle coinquiline di Meredith Kercher presente a Perugia la sera dei fatti e con la disponibilità della chiave d’accesso all’abitazione nella quale è avvenuto l’omicidio”.
Le nuove prove scagionano Patrick Lumumba
Le accuse a Lumumba nel memoriale di Amanda Knox portarono all’arresto dell’uomo, ma indagini successive dimostrarono la sua estraneità al delitto Kercher. L’indagato venne prosciolto su richiesta del pubblico ministero. La condanna per calunnia a tre anni di reclusione è stata riconosciuta in tutti i processi, ma la Suprema Corte ha assolto Knox e Sollecito.
Le fasi del processo e le assoluzioni definitive
Nel 2011, la Corte d’Assise d’Appello di Perugia annullò la condanna di Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l’omicidio di Meredith Kercher, dopo quattro anni di prigione. Nel 2013, la Corte di Cassazione ordinò un nuovo processo. Nel 2014, sono stati nuovamente condannati, ma nel 2015 la Corte di Cassazione annullò la sentenza per mancanza di prove.
Nel 2015, la Corte di Cassazione confermò l’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, ponendo fine al procedimento giudiziario. Entrambi sono stati dichiarati “non colpevoli” per non avere commesso il fatto. Lumumba ottenne un risarcimento per danni morali.