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La nuova legge sulle liste d’attesa: cosa cambia per le Regioni

La legge di conversione del decreto sulle liste d’attesa è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, entrando in vigore il 1 agosto. Tra le novità introdotte, spicca l’istituzione di un organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, con il compito di valutare l’attività delle strutture sanitarie, anche con l’ausilio dei Nas.

Le nuove regole per le Regioni

Le Regioni sono tenute ad istituire entro 60 giorni un’Unità centrale per la gestione dell’assistenza sanitaria e delle liste d’attesa, e entro 90 giorni a designare un Responsabile unico regionale per l’assistenza sanitaria (Ruas). Il mancato rispetto di questi tempi o eventuali inadempienze ripetute potrebbero portare all’intervento dell’Organismo di controllo nazionale con poteri sostitutivi.

La Piattaforma nazionale per le liste d’attesa

Una delle novità più rilevanti è l’istituzione della Piattaforma nazionale per le liste d’attesa presso Agenas, che favorirà la comunicazione tra le piattaforme regionali per un controllo più efficiente delle liste. Sarà creato un Cup unico regionale o infraregionale per prenotare prestazioni sia in strutture pubbliche che convenzionate.

L’intervento dell’Organismo di controllo

Se una regione non aderisce alla Piattaforma nazionale entro i termini previsti, l’Organismo di controllo nazionale potrà intervenire con misure sostitutive, garantendo l’applicazione delle norme sulla gestione delle liste d’attesa. In caso di mancato rispetto delle scadenze o di inadempienze, le Regioni potrebbero subire ulteriori controlli e interventi da parte dell’Organismo.