Il 12 giugno, durante il Gay Pride a Roma, due giovani omofobi hanno aggredito l’attivista Fabrizio Marrazzo, portavoce del partito Gay LGBT+. La polizia è intervenuta identificando i due aggressori che avevano insultato Marrazzo e tentato di seguirlo dopo essere stati ripresi per atti di vandalismo.
Identificati i due aggressori omofobi di Marrazzo
I due aggressori, due ventenni del 2003 e 2002, sono stati denunciati per ingiurie e minacce aggravate. L’aggressione è avvenuta vicino al Gay Center di Testaccio, dove Marrazzo li ha sorpresi mentre stavano urinando su un muro e li ha ripresi con il cellulare. In risposta, è stato pesantemente insultato e inseguito nei pressi di via Alessandro Volta.
Aggressione e denuncia di Marrazzo
Marrazzo ha raccontato che i due giovani stavano per urinare sul muro Rainbow della comunità LGBTQ+ quando sono stati ripresi. Dopo essere stati ripresi, hanno insultato l’attivista e lo hanno inseguito. Marrazzo è riuscito a seminarli informandoli di aver registrato le targhe delle loro auto e di essere in diretta su un social media, rendendoli riconoscibili.
L’attivista ha subito denunciato l’accaduto alla polizia e ha evidenziato il clima di intolleranza e omofobia presente nel Paese, esortando altre persone a denunciare episodi simili. Marrazzo ha ringraziato la polizia per l’identificazione di uno degli aggressori e ha sottolineato l’importanza di fermare l’omobitransfobia con azioni concrete.
Marrazzo ha dichiarato: “Quanto fatto dai due giovani è purtroppo all’ordine del giorno e noi dobbiamo fermarlo. Possiamo contrastare l’omobitransfobia con le parole e con le azioni, ma il Governo deve assumersi la responsabilità di proteggere i diritti della comunità LGBT+. È fondamentale fermare queste azioni discriminatorie”.