Aggressioni e sovraffollamento: la difficile situazione nelle carceri laziali

La Polizia Penitenziaria si trova costantemente sotto attacco da parte dei detenuti nelle carceri laziali, a causa di condizioni lavorative precarie e mancanza di sicurezza. Dopo episodi violenti a Viterbo e Regina Coeli, anche il carcere di Frosinone è stato teatro di aggressioni nei confronti degli agenti e degli operatori sanitari.

Aggressioni al carcere di Frosinone

Nella giornata precedente, si sono verificati due episodi separati di violenza all’interno del carcere di Frosinone, durante i quali agenti e operatori sanitari sono stati attaccati dai detenuti. Il Segretario regionale USPP Lazio, Daniele Nicastrini, ha dichiarato: “Stiamo affrontando enormi difficoltà”. Un agente è stato colpito da calci e schiaffi mentre difendeva un infermiere, mentre contemporaneamente un altro detenuto attaccava un secondo agente, che ha richiesto cure mediche.

Carenza di personale e sovraffollamento

Secondo l’Unione sindacati di polizia penitenziaria, il carcere di Frosinone è alle prese con gravi problemi dovuti alla mancanza di personale e al sovraffollamento. Nonostante le segnalazioni inviate al Dap e al Prap, le criticità persistono nel silenzio. La struttura ha registrato precedenti di gravi violazioni, come l’introduzione di armi attraverso droni, situazioni che si sono protratte fino al marzo 2024.

Il Segretario provinciale Angelo Vittiglio ha dichiarato: “Abbiamo inviato una nota sindacale per proclamare lo stato di agitazione e annunciare futuri atti di protesta per evidenziare l’emergenza nel carcere, che attualmente conta circa 100 unità di personale in meno rispetto al necessario”.