Un pasticcio amministrativo ha causato la mancanza di bagnini sulle spiagge libere di Latina, portando all’imposizione di divieto di balneazione in quelle zone. Il Comune ha deciso di affidare un appalto diretto per i prossimi trenta giorni per risolvere la situazione e consentire ai bagnanti di tornare a godersi il mare. Tuttavia, questa decisione ha scatenato polemiche sulla gestione dell’estate pontina.
Problema amministrativo e soluzione temporanea
Il problema è di natura amministrativa poiché il bando per l’appalto del salvataggio in mare sulle spiagge libere di Latina sarà attivo solo dal 15 luglio, escludendo tutto il mese di giugno nonostante l’affluenza di turisti. Secondo l’Amministrazione del sindaco Matilde Celentano, non c’erano i tempi tecnici per avviare il bando prima della metà di luglio.
Intervento della Giunta di Centrodestra
Nonostante le difficoltà, la Giunta di Centrodestra ha trovato una soluzione momentanea al problema. Sulle spiagge libere sono stati installati cartelli che segnalano il divieto di balneazione in diverse lingue. Questa restrizione sarà temporanea fino all’attivazione dell’appalto diretto per il salvataggio in mare per il prossimo mese, che coprirà il periodo dal 15 luglio al 15 settembre 2024.
Il sindaco Celentano si è trovata di fronte a una problematica ricorrente riguardante la gestione dei bagnini sulle spiagge libere di Latina. Già nel 2022, l’ex Primo Cittadino Coletta si era confrontato con una situazione simile. Questo problema non è circoscritto solo al territorio pontino ma coinvolge anche diversi Comuni balneari della Provincia, con Sindaci alle prese con scadenze ristrette per la gestione delle spiagge libere in vista dell’estate.