La sentenza della Cassazione ha rivoluzionato il modo in cui verranno effettuati i controlli sui conducenti per verificare la presenza di alcol nel sangue. Addio all’alcoltest come unico strumento di rilevamento: ora saranno considerati anche elementi “obiettivi e sintomatici”.
Una svolta nei controlli stradali
La mattina in Questura si è tenuto un tavolo tecnico per la sicurezza stradale in cui è stata comunicata la decisione della Cassazione di non considerare più l’alcoltest come prova legale per accertare lo stato di ebbrezza di un conducente. Questo significa che gli agenti potranno fare affidamento su segni evidenti di ubriachezza, come l’odore di alcol o comportamenti alterati, per valutare se un individuo sia idoneo a guidare un veicolo.
Le nuove modalità di controllo
Secondo quanto riportato dalla sentenza, saranno considerati validi anche elementi soggettivi come le capacità cognitive e riflessive del conducente. Non sarà più sufficiente superare una determinata soglia alcolemica per essere considerati in stato di ebbrezza, ma saranno presi in considerazione diversi fattori per valutare la situazione complessiva.
Impatto sulla normativa vigente
La decisione della Cassazione implicherà una revisione delle procedure di controllo da parte delle forze dell’ordine e potrebbe comportare una ridefinizione delle norme del Codice della strada in merito alla guida in stato di ebbrezza. Inoltre, la sentenza stabilisce che il rifiuto di sottoporsi all’alcoltest non comporterà automaticamente il ritiro della patente, ma sarà necessaria una valutazione più approfondita da parte delle autorità competenti.