Litigio sul Lago di Bolsena: la donna picchiata per aver perso un pesce
Un tranquillo weekend di pesca sulle sponde del Lago di Bolsena si trasforma in un incubo per una coppia, quando un banale errore durante la pesca scatena la violenza. La scintilla del litigio è accesa da un pesce che sfugge all’amo della fidanzata, scatenando la furia del compagno.
Un litigio che diventa violenza
La coppia si trovava sul lungolago di Grotte di Castro per godersi un momento di relax dedicato alla pesca. Tuttavia, il gesto involontario della ragazza, che ha perso il pesce appena abboccato, ha innescato una discussione che ha presto sfociato in violenza fisica. Calci, pugni e insulti hanno costellato l’aggressione, interrotta solo dall’intervento delle forze dell’ordine e del personale medico del 118.
Le minacce e il sequestro
Nonostante l’intervento delle autorità, il 33enne non ha smesso di minacciare la compagna, arrivando a scrivere messaggi intimidatori via Whatsapp e inviandole addirittura un video in cui le sue vesti vengono date alle fiamme. La gravità della situazione ha portato all’emanazione di misure restrittive nei confronti dell’aggressore, che è stato posto ai domiciliari con l’accusa di maltrattamenti e lesioni aggravate.
Conseguenze e monitoraggio
La donna è stata messa in salvo e il 33enne dovrà rispettare precise restrizioni: sarà monitorato tramite braccialetto elettronico e dovrà mantenere una distanza di almeno 500 metri dalla vittima e dai suoi familiari. Questo episodio di violenza, che ha avuto luogo sulle pittoresche sponde del Lago di Bolsena, sottolinea l’importanza di combattere e prevenire ogni forma di abuso e violenza di genere.