Una tragica vicenda ha scosso la periferia di Londra, dove una donna inglese di 50 anni è stata brutalmente aggredita e uccisa dai suoi due cani American Bully all’interno della sua abitazione. La vittima, il cui nome non è stato ancora reso pubblico, è stata massacrata dai suoi stessi animali, scatenando un’operazione di soccorso che purtroppo non è riuscita a salvarle la vita.
Intervento delle autorità e tentativo di soccorso
Una volta ricevuta la segnalazione dell’aggressione, le forze dell’ordine sono intervenute prontamente sulla scena, chiedendo l’ausilio dei sanitari. Sul luogo dell’incidente si sono precipitati un’ambulanza e un elicottero, ma purtroppo le ferite riportate dalla donna sono state così gravi da non lasciare scampo. L’American Bully, razza canina considerata pericolosa e bandita in Inghilterra e Galles, ha dimostrato ancora una volta la propria pericolosità.
Una razza controversa: l’American Bully
L’American Bully è una razza di cani nota per la sua potenziale aggressività, tanto che è stata bandita in alcuni paesi europei, tra cui l’Inghilterra e il Galles. La decisione di vietarne la detenzione è stata presa alla fine del 2023 dal premier britannico Rshi Sunak, proprio a causa dei rischi che comporta per la sicurezza pubblica. Nonostante le raccomandazioni e gli inviti a liberarsene, la donna aggredita sembrava essere affezionata ai suoi due esemplari, cresciuti da cuccioli.
Origini e controversie sulla razza
L’American Bully è il risultato di incroci tra diverse razze, tra cui Pitbull Terrier e American Staffordshire Terrier, con l’intento iniziale di creare cani adatti ai combattimenti. Questa predisposizione al confronto aggressivo ha portato diversi paesi a vietarne la detenzione senza un certificato di esenzione rilasciato solo dopo rigorose verifiche sul comportamento dell’animale. Il governo britannico, pur mettendo a disposizione dei proprietari un risarcimento economico per la soppressione degli esemplari pericolosi, ha mantenuto ferma la sua posizione sulla pericolosità della razza.