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Operazione contro presunto boss della mafia turca a Viterbo: dettagli e sviluppi

Una vasta operazione è stata avviata nelle prime ore del 22 maggio per dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di 18 persone di origine turca, tra cui spicca il nome del presunto boss della mafia turca, Baris Boyun, 40 anni, considerato uno degli uomini più ricercati da Ankara. L’arresto è avvenuto a Viterbo, nella frazione di Bagnaia, dove è stato raggiunto Boyun.

Dettagli dell’operazione

Secondo quanto emerso dalle indagini, il presunto boss sarebbe a capo di un’organizzazione criminale armata con finalità terroristiche. Ai membri del gruppo sono contestati diversi reati, tra cui associazione per delinquere transnazionale, detenzione illegale di armi ed esplosivi, traffico internazionale di droga, omicidio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

L’esecuzione dell’ordinanza

Centinaia di agenti di polizia, coordinati dall’antiterrorismo milanese, sono stati impiegati per dare esecuzione all’ordinanza emessa dal giudice di Milano. Gli indagati risiedono non solo in Italia, ma anche in Svizzera, Germania e Turchia. Particolare attenzione è stata riservata all’operazione a Viterbo, dove le forze dell’ordine sono intervenute nelle prime ore del mattino per arrestare il presunto capo dell’organizzazione. Boyun, già sottoposto agli arresti domiciliari, è stato prelevato alle 5:30 e trasferito a Milano.

Arresto precedente e richiesta di estradizione respinta

Nell’agosto del 2022, Baris Boyun era stato arrestato su mandato di cattura internazionale emesso dal governo turco per vari reati, tra cui omicidio, lesioni, minacce, associazione per delinquere e violazione delle leggi sul possesso d’armi. La Turchia aveva richiesto l’estradizione, ma la richiesta era stata respinta dal tribunale di Bologna e dalla Corte di Cassazione.