Il caso di Waima Vitullo, ex pornodiva conosciuta anche con lo pseudonimo di Nina Gargo, torna alla ribalta per una nuova condanna del suo ex fidanzato, colpevole di stalking e minacce. La donna vive da anni un vero e proprio incubo a causa delle continue molestie subite. La recente condanna a due mesi di arresti domiciliari non fa che aumentare le sue paure e alimentare la sua lotta contro il fenomeno dello stalking.
Una storia di stalking che si ripete
La storia di Waima Vitullo inizia tre anni fa con l’inizio di una relazione con un uomo che si rivelerà ben presto un pericoloso stalker, identificato con le iniziali MS, ha manifestato comportamenti ossessivi inviando alla donna fino a 600 messaggi al giorno. La situazione è degenerata rapidamente, portando la Vitullo a denunciarlo per stalking e minacce di morte, che hanno portato a una condanna di 2 anni e 4 mesi.
Il timore di una ripetizione dell’incubo
La condanna a due mesi di arresti domiciliari del suo ex fidanzato non fa che aumentare la paura di Waima Vitullo, che teme di rivivere gli stessi momenti di terrore. Le minacce, gli appostamenti sotto casa e i messaggi inquietanti hanno lasciato segni profondi nella vita della donna, che si è vista costretta a affrontare un percorso difficile per liberarsi dall’ossessione del suo persecutore.
La testimonianza coraggiosa di Nina Gargo
Nina Gargo, il nome d’arte di Waima Vitullo durante la sua carriera nel mondo dell’intrattenimento per adulti, ha deciso di rompere il silenzio e raccontare la sua esperienza per sensibilizzare altre donne che potrebbero trovarsi nella sua stessa situazione. Attraverso le pagine de Il Messaggero, ha invitato le vittime di stalking a denunciare e a non tacere di fronte alle violenze subite, mostrando il suo sostegno e solidarietà a tutte coloro che lottano contro questo fenomeno.