Il mistero irrisolto del delitto di Giarre e la nascita dell’Arcigay in Italia
Il 31 ottobre 1980 a Giarre, in provincia di Catania, si consuma un tragico evento che scuote profondamente l’opinione pubblica italiana. Giorgio era apertamente gay e Antonio Galatola vengono ritrovati senza vita, vittime di un duplice omicidio avvenuto nelle campagne del comune. I due giovani, conosciuti come “i ziti”, vengono uccisi con un colpo di pistola alla testa, in quello che inizialmente sembrava un doppio suicidio ma che presto rivela una matrice omofoba dietro l’atroce crimine.
La tragica scoperta nella Vigna del Principe
Le indagini e il sospetto su Francesco Messina
Le indagini portano rapidamente a individuare un possibile colpevole: Francesco Messina, nipote di Antonio.
L’impatto sociale e la nascita dell’Arcigay in Italia
Il delitto di Giarre non è solo una tragedia individuale, ma diventa il simbolo di una lotta più ampia contro la discriminazione e l’omofobia. Da qui nascono movimenti e associazioni che si battono per i diritti delle persone LGBTQ+. In seguito a questo tragico evento, nel novembre del 1980 a Palermo nasce l’Arcigay, la prima associazione italiana dedicata alla cultura gay, fondata da Marco Besciglia, Nichi Vendola, Gino Campanella e Massimo Milani.
La morte di Giorgio e Antonio porta alla luce una realtà nascosta e spesso ignorata, spingendo la società a confrontarsi con le discriminazioni e le violenze perpetrate contro le persone omosessuali. L’impegno per la tutela dei diritti e la lotta contro l’omofobia diventano temi centrali nel dibattito pubblico, aprendo la strada a una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione.
Le conseguenze e il ricordo delle vittime
Il delitto di Giarre resta ancora oggi avvolto nel mistero, ma