Un grave scandalo di corruzione ha scosso la politica ligure con gli arresti domiciliari del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e del suo stretto collaboratore, Matteo Cozzani, capo di gabinetto. Le accuse mosse nei confronti di Cozzani riguardano la corruzione elettorale, mentre Toti è stato arrestato con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio.
Dettagli dello scandalo
L’operazione che ha portato agli arresti domiciliari di Toti e Cozzani è stata condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova. Oltre ai due politici, altre nove persone sono coinvolte nell’indagine della Procura di Genova e della Guardia di Finanza, tra cui Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e attuale amministratore delegato di Iren, e l’imprenditore Aldo Spinelli.
Accuse e favoritismi
Le accuse mosse nei confronti di Toti riguardano presunti favoritismi e corruzione legati a finanziamenti e promesse ricevute da imprenditori come Aldo Spinelli e Roberto Spinelli in cambio di favori. Tra i favori concessi si segnalano la trasformazione di una spiaggia da “libera” a “privata”, agevolazioni in pratiche edilizie e concessioni portuali a vantaggio degli imprenditori coinvolti.
Misure cautelari e indagini
L’ordinanza di applicazione delle misure cautelari e indagini è stata emessa dal Gip del Tribunale di Genova su richiesta della Procura, e le indagini sono partite nel dicembre 2023. Oltre agli arresti domiciliari, sono state previste altre misure come la custodia cautelare in carcere e il divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale per alcune figure coinvolte nello scandalo.