Una sentenza ha scosso l’opinione pubblica: un autista Tpl è stato condannato a 8 anni di reclusione per aver violentato ripetutamente una ragazza minorenne con problemi psichiatrici. Il processo si è svolto con rito abbreviato, e l’imputato è stato anche sospeso dal servizio. La vicenda ha avuto luogo due anni fa, quando il conducente, un uomo di 49 anni, ha approfittato della giovane appena uscita da scuola per compiere gli abusi.
La vicenda e le accuse
Secondo quanto emerso durante il processo, l’autista avrebbe persuaso la ragazza a seguirlo a casa sua, dove ha perpetrato gli atti di violenza. Non solo: l’imputato avrebbe coinvolto anche un amico, un uomo di 36 anni, che è stato anch’egli condannato per gli stessi reati in un procedimento separato. Le accuse mosse nei confronti dell’autista Tpl includono violenza sessuale, diffusione di materiale pedopornografico e stupro di gruppo.
La condanna e la reazione dell’opinione pubblica
Il Tribunale di Roma ha emesso la sentenza di condanna a 8 anni di reclusione per l’autista Tpl, sottolineando la gravità dei fatti e la necessità di una pene esemplare. La Procura aveva inizialmente richiesto una condanna a 5 anni e 4 mesi, ma il giudice ha ritenuto opportuno infliggere una pena più severa, considerando la natura dei reati commessi e l’effetto devastante che hanno avuto sulla vittima.
Le dinamiche degli abusi e la diffusione dei video
È emerso durante il processo che l’autista avrebbe abusato della minorenne in più di un’occasione, approfittando del suo stato di disagio e vulnerabilità. Inoltre, si è scoperto che l’imputato ha inviato in chat dei video degli abusi, coinvolgendo anche un terzo individuo. Nonostante ciò, la magistratura non ha ritenuto quest’ultimo imputabile, poiché non aveva richiesto di ricevere tali immagini. La diffusione di materiale pedopornografico ha ulteriormente aggravato la posizione dell’autista Tpl di fronte alla legge.