Una tragedia ha sconvolto la comunità di Amaseno con la morte dell’allevatrice Adalgisa Fabrizi, avvenuta dopo quattro giorni di agonia a seguito dell’aggressione subita da una bufala durante il suo lavoro. L’incidente, avvenuto sabato scorso, ha portato la donna, 78enne, ad essere trasportata d’urgenza al San Camillo di Roma, dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico.
Un incidente improvviso e fatale
Adalgisa Fabrizi si trovava a nutrire le bufale, come faceva regolarmente ogni mattina, quando è stata improvvisamente aggredita da uno dei bovini. L’animale l’ha incornata, facendola cadere e procurandole gravi ferite, tra cui all’addome e alla trachea. Nonostante l’intervento chirurgico che inizialmente aveva fatto sperare in un esito positivo, le condizioni della donna sono peggiorate rapidamente fino al decesso.
Interrogativi sulla dinamica dell’incidente
La tragica vicenda ha destato stupore e domande tra gli esperti del servizio veterinario dell’Asl, abituati a considerare le bufale come animali docili e non aggressivi. Si ipotizza che l’incidente possa essere stato causato da un’imprevista casualità, magari dovuta a un’errata vicinanza della donna all’area di alimentazione degli animali. Ulteriori indagini potrebbero essere necessarie per comprendere appieno quanto accaduto.
Ricordi e commozione nella comunità
La scomparsa di Adalgisa Fabrizi ha lasciato un vuoto incolmabile nella comunità di Amaseno, dove era conosciuta e apprezzata per il suo lavoro di allevatrice e per la sua dedizione agli animali. Amici, parenti e concittadini si sono stretti attorno alla famiglia della donna per esprimere il loro cordoglio e la loro solidarietà in questo momento di dolore.