La sentenza della Corte di assise di Reggio Emilia ha gettato luce su dettagli agghiaccianti riguardanti l’omicidio di Saman Abbas, una giovane di origini pakistane che ha perso la vita in circostanze drammatiche. La vicenda, che ha scosso l’opinione pubblica, ha rivelato una serie di fatti inquietanti che hanno portato all’ergastolo dei genitori della ragazza e a una condanna per lo zio.
Il contesto dell’omicidio
La tragedia si è consumata a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, dove Saman viveva con la sua famiglia. La giovane, nel 2020, aveva rifiutato un matrimonio combinato impostole dai genitori, decidendo di denunciarli e di essere temporaneamente affidata a una struttura protetta. Questo gesto di ribellione ha scatenato una serie di eventi che hanno portato alla terribile fine di Saman.
La sentenza della Corte di assise
Secondo quanto emerso durante il processo, la decisione di uccidere la ragazza non è stata motivata dal rifiuto delle nozze combinate, bensì dalla relazione che Saman aveva intrapreso con Saqib e dalla sua determinazione ad andarsene di casa. I genitori della giovane, Abbas Shabbar e Shaheen Nazia, sono stati condannati all’ergastolo, mentre lo zio è stato condannato a 16 anni di reclusione.
Dettagli agghiaccianti
Le telecamere del casolare di Novellara hanno registrato i movimenti dei genitori quella tragica notte del 30 aprile 2021. Mentre il padre osservava impassibile, è emerso che è stata la madre ad accompagnare Saman verso il luogo dove è stata uccisa. Questi dettagli hanno rivelato la complicità e determinazione dei genitori nell’esecuzione del terribile gesto.
Secondo gli inquirenti, la madre risulta attualmente latitante, mentre il padre è stato arrestato nel novembre del 2022. L’intera vicenda ha scosso l’opinione pubblica e ha sollevato interrogativi sulla cultura dell’onore e sui diritti delle donne all’interno di alcune comunità.