Il sistema di trasporto pubblico della Capitale si è nuovamente trovato al centro dell’attenzione a causa di un ennesimo episodio di borseggio avvenuto nella Metro A. La cronaca di ieri ha visto protagoniste due ragazzine di soli 13 anni, coinvolte in un tentativo di furto ai danni di una turista olandese.
Baby ladre in azione sulla linea A
Nella frenesia della giornata di ieri, caratterizzata anche dal concerto che ha attirato numerosi turisti e viaggiatori, la rete dei trasporti pubblici romani è diventata terreno fertile per le borseggiatrici, spesso di nazionalità straniera, che approfittano della folla per compiere i loro illeciti. La stazione Lepanto, cruciale nodo della linea A frequentata soprattutto dai turisti, è stata teatro dell’ennesimo episodio di baby ladre in azione.
La scoperta del furto e l’intervento delle forze dell’ordine
È stato nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle 19:20, che è scattato l’allarme in Viale Giulio Cesare. La segnalazione giunta dalla stazione Lepanto ha messo in luce il furto subito dalla turista olandese, presa di mira dalle due giovanissime ladre. Il bottino, costituito principalmente da portafogli e smartphone, è stato scoperto dalla vittima che ha prontamente chiesto aiuto.
Le reazioni delle baby ladre e le conseguenze dell’episodio
Nonostante la chiara evidenza dei fatti, le due ragazzine non hanno ammesso le proprie responsabilità, arrivando addirittura ad aggredire verbalmente gli agenti intervenuti. Le autorità competenti, in questo caso gli agenti dei Commissariati Prati e Borgo, hanno preso immediatamente in custodia le baby ladre e le hanno condotte presso il centro di prima accoglienza di Via Virginia Agnelli.
Le giovani sono state accusate di furto aggravato, un reato grave che comporta serie conseguenze legali. La vicenda si inserisce purtroppo in un contesto più ampio di episodi simili che coinvolgono spesso minori, sollevando interrogativi sulla gestione e prevenzione di tali fenomeni all’interno dei mezzi di trasporto pubblico della città.